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Save the date, Febbraio con il MEC, domenica 19 si gioca in casa a Certosa di Pavia

Save the date, Febbraio con il MEC, domenica 19 si gioca in casa a Certosa di Pavia

Ricomincia la consueta programmazione: ogni prima e terza domenica del mese appuntamento con  il mercatino delle tipicità locali nell’area antistante il complesso abbaziale a  pochi chilometri da Pavia. New entry nel paniere del MEC i pani integrali semplici o con cereali italiani del panificatore alchimista Marco Bernini

 

Mercatino Enogastronomico della Certosa

Domenica 19 Febbraio 2017

Dalle 9 alle 18

Via del Monumento, Certosa di Pavia (Pv)

In caso di maltempo, la manifestazione verrà annullata

Per informazioni 347 7264448; www.agenziareclam.it

 

Pavia, Febbraio 2017. Ricomincia la programmazione classica del Mercatino Enogastronomico della Certosa nella sua nuova postazione nel parcheggio ad un centinaio di metri dal meraviglioso complesso abbaziale.  Domenica 19 Febbraio, squadra vincente non si cambia: altissima qualità, prodotti che sono un inno alla dieta mediterranea. Elementi fondanti del mercatino posto davanti al suggestivo, stupendo complesso abbaziale della  Certosa di Pavia, gioiello dell’architettura monastica lombarda, Chartres della bassa padana.

Nella vetrina del MEC il meglio del meglio della produzione agricola del Pavese, dell’Oltrepo, della Lomellina e del vicino Monferrato. Farmers’ market a filiera corta e garantita che dà la possibilità ai consumatori di degustare ed acquistare il meglio della food valley pavese.

Un ricchissimo catalogo di tipicità ed eccellenze a filiera corta: new entry nel paniere di eccellenze del MEC, il pane di Cheeses&Breads, ovvero Marco Bernini, panificatore alchimista di Pozzol Groppo (Al) che crea pani integrali semplici o con cereali (italiani) di segale, farro, grano del faraone. Pani che vengono panificati secondo due metodi: uno senza impasto ma solo farina, acqua e tempo; l'altro tradizionale. Le farine sono di grani semplici o miscele direttamente in campo prima del raccolto mulinate a pietra pochi giorni prima della panificazione.

Un paniere ricco quello del MEC dove sarà possibile assaggiare e acquistare specialità casearie di latte vaccino e per quanti tengono d’occhio il tasso di colesterolo, anche di pecora e capra; Varzi DOP (prodotto con l’utilizzo del filetto che è la parte più pregiata del maiale) e  salame d’oca di Mortara IGP, pregiata produzione lomellina insieme i prosciutti ed il paté di fegato d’oca; vino dei Colli d’Oltrepo e del vicino Monferrato; miele e offelle. E per il reparto freschi zucca, cipolla, aglio… e zafferano a chilometro zero di Mornico Losana. Non mancano, infine, pasta fresca, ravioli, tortelli classici e di magro con le verdure di stagione. In caso di maltempo la manifestazione verrà annullata.

 

 

La Certosa di Pavia è facilmente e rapidamente raggiungibile anche in treno da Milano con comodi treni Regionali (uno ogni ora). E se le condizioni meteorologiche lo consentono anche in bicicletta da Milano, magari seguendo il cammino di Sant'Agostino: una trentina di chilometri da Milano (linea 2 della metropolitana, fermata Romolo o Abbiategrasso, http://www.piste-ciclabili.com/itinerari/15-milano-pavia-lungo-il-naviglio-pavese).Dichiarata monumento nazionale italiano nel 1866 diventando così proprietà del Regno d’Italia, la Certosa di Pavia fu eretta a partire dal 1396 per volere di Gian Galeazzo Visconti come sacello funebre della famiglia; il monastero fu ultimato nel 1452 e la chiesa nel 1473. La facciata venne realizzata successivamente dai fratelli Mantegazza e da Giovanni Antonio Amadeo (la parte inferiore) e da Lombardo nel XVI secolo (la parte superiore).

 

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Simonetta
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Giornalista free lance, la comunicazione è il mio pane. Insieme ad essa la passione e la curiosità per il cibo ed il vino che non nascono per caso, soprattutto se si nasce in una famiglia dove la condivisione e la cucina sono  gesto d’amore e accoglienza. Forse non è necessario cercare una ragione o un motivo, ma se dovessi dare una risposta al perché di questa passione direi che sta nel non essere mai uguali, nel rappresentare un territorio, la sua storia, le sue risorse. Da qui la curiosità e la ricerca di ciò che è buono e tipico in ogni parte del mondo, in ogni luogo dove le genti del luogo e quelle arrivate lì per restare - o ancora di passaggio per raggiungere nuove vite – hanno lavorato le ricchezze della terra per trasformarle in una cucina con una sua propria identità. Quanto al vino, la sua capacità di raccontare tante storie:  i profumi ed i sentori che porta con sé ad ogni sorso e ad ogni bottiglia, il territorio che esprime, le  persone che lo producono .  Federico Fellini diceva che il vino “è nuovo ad ogni sorso e, come avviene con i film, nasce e rinasce in ogni assaggiatore”:  il che è profondamente  vero e questa verità riesce a stupirmi ogni volta che entro in contatto con questo mondo.

simonetta.tocchetti@libero.it

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