Goloso e Curioso
AMARONE 2012: QUELLO DI FARINA PRIMO CON 96/100 E I PREMI INTERNAZIONALI FIOCCANO

AMARONE 2012: QUELLO DI FARINA PRIMO CON 96/100 E I PREMI INTERNAZIONALI FIOCCANO

di Roberto Vitali

L'azienda vinicola Farina nasce agli inizi del ‘900 dalla passione per la vite e per il buon vino. Ci troviamo a Pedemonte, nel cuore della Valpolicella Classica. Il testimone è oggi nelle mani di Claudio Farina, 43 anni e della cugina Elena, 39, volti della giovane terza generazione. Dieci gli ettari coltivati, più altri trentacinque circa di proprietà di conferenti di lunga e stimata collaborazione. L'innata tradizione contadina, la lunga esperienza e l'impegno sono le costanti che accompagnano la ricerca e la sperimentazione in cantina, con uno sguardo sempre attento alle innovazioni tecnologiche, per valorizzare la qualità della produzione.


Non conoscevo l’azienda Farina sino a che un amico titolare di una agenzia per la vendita di vini e liquori al settore Horeca (faccio nome e cognome: Giancarlo Colombo, sede in Brianza a Correzzana, distribuzione nelle province di Milano, Monza-Brianza e Lodi) non mi regala un cartone con sei bottiglie di Amarone Classico della Valpolicella, annata 2012, produttore appunto Farina, cantina a Pedemonte (Vr).


Dopo l’assaggio non posso che telefonare all’amico e dirgli la mia soddisfazione: dal bicchiere si liberano riflessi granati,  il vino trasmette calore, profuma di amarena e prugna, ottimo sulle carni ma anche su formaggi stagionati. Un ottimo compagno per brindare a tutte le ore. Un Amarone evoluto, stile classico ma con maggiore morbidezza.


Colombo non si meraviglia molto del mio entusiastico commento. Mi dice solo di controllare il sito dell’azienda, cosa che avrei dovuto fare subito, anche prima dell’assaggio, ma non volevo farmi influenzare.


Apprendo quindi a degustazione fatta, che l’Amarone della Valpolicella Classico dell’azienda Farina è stato giudicato il migliore dell’annata 2012, protagonista dell’ultima edizione di Anteprima Amarone, svoltasi in febbraio a Verona. Settantasei i vini degustati, già imbottigliati o dalla botte. Il punteggio maggiore (96/100) è andato alla bottiglia dei Farina, Claudio e Elena.


Scorrendo il sito, vedo che nell’arco di pochi mesi sono arrivati altri premi prestigiosi. In aprile, al Vinitaly, l’Amarone Farina ha vinto il  premio 5 Star Wines, il nuovo Premio enologico internazionale di Vinitaly che ha visto tre giorni di degustazioni alla cieca degli oltre 2.700 campioni di vini iscritti, provenienti da 27 nazioni. Con 5 Star Wines, Vinitaly ha cambiato il modo di valutare i vini del mondo. Il debutto di questo Premio nell’anno della 50ª edizione della rassegna è particolarmente significativo perché traccia un nuovo inizio all’insegna di un impegno ancora più rilevante a favore dell’internazionalizzazione.


Nel mese di maggio il Farina Amarone della Valpolicella Classico 2013 si è aggiudicato la medaglia d’argento all' International Wine Challenge di Londra. L'IWC , ora nel suo 33 ° anno,  è uno dei concorsi enologici più accreditati al mondo. I processi di giudizio iper rigorosi  prevedono che ogni vino venga gustato in tre diverse occasioni da almeno 10 giudici diversi prima di arrivare alla medaglia.


Ed è l’ Amarone della Valpolicella Docg Classico Riserva Montefante 2010 giudicato lo scorso anno  il miglior vino da uve autoctone secondo l’International Wine and Spirit Competition (Iwsc), competizione estremamente autorevole che ogni anno evidenzia le evoluzioni qualitative del sistema vino a livello internazionale. Il giudizio spetta a più di 250 esperti in tutto il mondo pronti a varcare oceani e continenti per sedere nelle giurie dell’Iwsc. Molti di questi sono Masters of Wine, altri sono vinificatori o distillatori, altri ancora sono esperti del settore. Occorrono più di sei mesi per valutare tutti i prodotti iscritti, che sono classificati in più di 1500 categorie diverse.

Scusate per l’ignoranza, ma sono contento di aver conosciuto l’azienda Farina grazie a un amico sincero.

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Roberto Vitali
Amarone 2012: quello di farina primo con 96/100 e i premi internazionali fioccano

Roberto Vitali

Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990)  poi trasformato in  “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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