GIORNATE AUTUNNALI A CHAPPAQUIDDICK

Una breve vacanza autunnale a Martha's Vineyard è la cura giusta per accettare la fine dell'estate, ma anche per gioire dei colori della natura ad ottobre su una della più belle isole americane, la più grande del New England. I villaggi sull’isola sono sei, ed in ognuno abbondano gli alloggi di charme.

Se volete memorie marinare, scegliete il villaggio di Edgartown ove ebbe il culmine l'epoca d'oro della baleneria ed i ricchi armatori costruirono dimore che ancora oggi si ergono a testimonianza dei fasti marittimi. Tre boutique hotel intimi con design d'avanguardia meritano l'attenzione. The Sydney ha profonde radici a Vineyard e comprende anche l'elegante casa del 19° secolo del baleniere Charles Williams Fisher, piccolo gioiello nel cuore di Edgartown e sede del famoso ristorante L'Etoile. Dalla porta d'entrata si accede alla Water Street, uno degli indirizzi più ricercati di Edgartown con i suoi negozi, le gallerie d'arte ed i ristoranti gourmet; a pochi passi il famoso Edgartown Harbor e con una piacevole passeggiata si raggiunge la Lighthouse Beach dove sorge uno dei cinque fari dell’isola. Da non mancare la Norton Point Beach che d'autunno con la sua distesa piatta di sabbia diventa mensa di nutrimento e suolo di riposo per gli uccelli migratori. A poca distanza sorge il The Christopher (ex Victorian Inn): chic, poco pretenzioso, lusso accogliente. Relax tra azzurri ariosi, toni di viola e tocchi d'arancione; il cortile esterno offre angoli d'ombra e soleggiati per poltrire o per godere del mixer bar Byob. Infine The Richards (ex Point way Inn) è lussuosamente decorato da mano sofisticata, che ne ha curato dettagli ispirati alla costa tanto da rendere l'ambiente così privato come una casa al mare. La designer bostoniana Rachel Reider ha creato una tavolozza di caldi colori neutri, tonalità naturali fresche e bianchi accesi che enfatizzano i sontuosi neri, i viola regali e gli smeraldi. Il risultato è come una fresca e rinvigorente giornata d'autunno nel New England.Con una tale ospitalità opulenta ma non ostentata, potete svagarvi perlustrando Chappaquiddick, l'isoletta al largo di Edgartown. L'isola ha guadagnato la sua notorietà con l'incidente di Ted Kennedy nel 1969, ma c'è molto di più da vedere oltre l'infausto ponte! Per raggiungere la piccola isola è necessario prendere l' "On Time ferry to Chappy" (i due traghetti si chiamano On Time I e On Time II), una chiatta con trasbordo d'auto che avanti ed indietro copre i 160 metri del canale tra le due sponde isolane. Molte attrattive di Chappaquiddick distano dal pontile d'attracco ed è quindi meglio avere un'auto o una bicicletta. Con la bici è pratico raggiungere la punta di Wasque Point per fare un bel picnic. Poi si punta verso Litchfield Rd. per circa 7 km ove si trova una splendida spiaggia per una bella passeggiata, per pescare o semplicemente per prendere il sole. Guidate fino a Cape Poge per ammirare il faro ed esplorare il Wildlife Refuge.Questa riserva sorge su una splendida spiaggia di barriera con il suo arenile di sabbia, le lagune salmastre e un boschetto unico di cedri; si godono spettacolari albe e l'ineguagliabile spettacolo di aironi blu che spiccano il volo dalle lagune. Ci sono tour guidati sulle dune di sabbia fino al faro, per soli $20. Cape Poge Lighthouse fu eretto nel 1801 ad aiutò i marinai nella guida delle navi attraverso le basse acque del Muskeget Channel fino all'Edgartown Harbor.Splendide le vedute della punta ed anche la salita sulla scala a spirale in cima al faro.

Come uno smeraldo luccica il giardino intimo in stile giapponese Mytoiche offre serenità naturale e contemplazione a chi vi s'avventura. All'ombra di un bosco di pini la riserva include un laghetto, un’isola, fiori e piante native e non, sentieri che conducono ad un percorso di betulle ed unostone garden; l'ambiente terrestre é di una bellezza singolare, ma in aggiunta un altro sentiero accompagna al Poucha Pond ed alla laguna salmastra che ospitano tartarughe, rane e pesci rossi. Ogni tanto un falco vola in picchiata dal cielo a caccia di pesci. L'attrattiva maestra é il laghetto con l'isola che si raggiunge camminando su un ponticello. I sentieri conducono ad isole fiorite ed il paesaggio invita ad immergersi nella meditazione. La parola "Mytoi" non si traduce in giapponese. Hugh Jones, creatore di Mytoi, trascorse così tanto tempo nel suo giardino tanto da riferirsi ad esso quale suo "toy." Chiamò il giardino "my toy," scritto “M-Y-T-O-I”.

I golfisti provvisti dei propri bastoni possono giocare allo storico Royal & Ancient Chappaquiddick Links, creato nel 1887; questo campo ha una bella paesaggistica ed il gioco risulta lungamente piacevole, spostandosi senza golf cart poiché non sono contemplate. Dopo una giornata esplorando Chappy, si rientra ad Edgartown per un cocktail e per la cena. Si avrà la sensazione d'affollamento dopo la pace sovrana di Chappaquiddick!

INFO: Ufficio Turismo Massachusetts www.massvacation.it

Claudio Zeni

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Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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