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ARTE E ARTIGIANATO IN SUDAFRICA

ARTE E ARTIGIANATO IN SUDAFRICA

Il ricco patrimonio culturale del Sudafrica si riflette nella grande varietà del suo artigianato. In ogni angolo del paese si possono trovare abili artisti al lavoro, dai vivaci mercati delle grandi città fino ai più remoti villaggi della campagna. I diversi prodotti e manufatti del Sudafrica sono realizzati con ogni mezzo possibile. I materiali tradizionali come perline, erba, cuoio, legno e argilla sono lavorati utilizzando abilità popolari, mentre materiali come cavi telefonici, sacchetti di plastica, vetro, pelle e tappi di bottiglia sono utilizzati per creare oggetti di artigianato moderni che rispecchiano la diversità culturale della rainbow nation. Durante il loro soggiorno, i turisti internazionali possono seguire, in modo sicuro, i Percorsi Artigianali in tutto il paese e scoprire all’interno di ogni provincia negozi di artigianato, mercati, villaggi culturali e gallerie d’arte. In Sudafrica ci sono oltre 1.000 punti vendita al dettaglio e collettivi che vendono sia prodotti artigiani africani moderni sia tradizionali, dove i viaggiatori possono acquistare pezzi unici dell’arte locale entrando a far parte della cultura vibrante del Sudafrica in modo semplice ed economico. Spesso le comunità locali traggono vantaggio dalle cooperative di arte e artigianato del Sudafrica che insegnano e trasmettono abilità e aumentano l’occupazione attraverso il turismo. In queste cooperative, inoltre, crescono nuovi talenti e artisti qualificati che emergono raggiungendo l’attenzione nazionale e internazionale grazie alle proprie creazioni. Un esempio è l’opera del ceramista Bonnie Ntshalintshali che, con i suoi spettacolari dettagli, è andato ben oltre i confini della ceramica tradizionale africana. Le sue creazioni sono state acquistate dalle gallerie di tutto il mondo. Lo scultore PhuthumaSeoka è un altro artista che si occupa di artigianato tradizionale – sculture in legno del popolo dei Venda – e le utilizza per creare una serie di personaggi eccentrici e altamente ricercati. Esistono inoltre numerose gallerie che offrono opere dei più famosi artisti di arte moderna sudafricana, tra cui Irma Stern, Gerald Sekoto and Walter Battiss. L’artigianato sudafricano utilizza molte risorse riciclate tra cui tappi di bottiglia, metallo di scarto e cavi del telefono – la cosiddetta arte del filo. I pionieri dell’arte del filo sono bambini e genitori delle township e delle zone di campagna del paese, che usavano il filo scartato come unica risorsa disponibile per fare giocattoli. Questa tipologia di arte si è evoluta e diffusa in ogni angolo del paese molto velocemente diventando rappresentativa del Sudafrica e affermandosi oggi come fiorente attività e sofisticata forma creativa. Molti produttori di sculture metalliche sostengono le famiglie vendendo le loro creazione agli angoli della strada, ai mercati di artigianato, in negozi e gallerie d’arte selezionate. Sono inoltre nati anche collettivi degli artisti del filo, come gli Streetwires di Cape Town. Questi collettivi mettono insieme artisti che utilizzano fili metallici di scarto e artisti che utilizzano perline con lo scopo di creare una gamma innovativa di oggetti d’arte decorativi e funzionali: oltre a elefanti, bovini Nguni, sculture di Nelson Mandela portachiavi, cornici, cesti e altro. Alcuni degli esempi più antichi di questa forma d’arte si possono trovare presso le colline di Zululand, nell’angolo nord-orientale del Sudafrica, dove i giovani ragazzi che si occupano del gregge hanno iniziato a costruire automobili giocattolo utilizzando il filo scartato di appendiabiti, lattine e tutto ciò che capitava loro in mano. Più famose e sempre più ricercate sono le sculture di modelli d’auto, spesso dotate di assi indipendenti, colonne fatte con sterzi completamente funzionanti e molti dettagli complessi. Tutti oggetti che danno ampia prova che, in materia di innovazione e creatività, il Sudafrica è davvero unico.



Claudio Zeni

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Arte e artigianato in sudafrica

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Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’,  il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso  'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano). 

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