LA RISTORAZIONE DIVENTA MERITOCRATICA A MILANO

E’ il cliente a decidere quanto vale la propria cena. Dipende tutto dall’indice di gradimento della tavolata che deciderà se assegnare un punteggio M (migliorabile), B (buono) o O (ottimo) alla serata. La valutazione viene fatta al momento del conto nella nuova pizzeria Ambaradan in via Lodovico Castelvetro 20, che inaugura oggi venerdì 26 gennaio.

Per i curiosi che vogliono scoprire la nuova formula l’inaugurazione aperta al pubblico sarà proprio venerdì dalle 17 a chiusura per sperimentare il momento aperitivo con degustazione di tutte le tipicità di Ambaradan.

La valutazione sarà fatta per ogni proposta in menu tranne che l’acqua, il caffè e le bibite. La differenza di gradimento ha una variabile di 2 euro.

Un esempio per rendere tutto più comprensibile: la pizza margherita può costare 6 euro (migliorabile), 7 euro (buona) o 8 euro (ottima). E se si volesse abbinare una birra artigianale da 40 cl la potremo pagare 4, 5 o 6 euro. Quindi se il pranzo o la cena risulterà migliorabile il conto ammonterà a 10 euro, 12 euro se buono o 14 euro se ottimo.

Se l’esperienza è ottima la differenza con la valutazione buona va allo staff come gratificazione. “Dare la possibilità al cliente di decidere quanto pagare è il nostro modo di dar voce alla meritocrazia nella ristorazione. Vogliamo essere pagati per quello che valiamo e vogliamo gratificare così il nostro personale, non solo verbalmente!” esordisce provocatorio Paolo Polli, il proprietario. “E’ un metodo utile di valutazione per capire dove migliorare e, se il servizio e la proposta risultano ottimi, lo staff guadagnerà degli extra: il merito lo assegna il cliente”. Alla domanda se non sia una scommessa avventata, considerando anche una percentuale di possibile malafede nel proporre un giudizio, Paolo Polli replica: “Siamo in un periodo storico dove la parola risparmio è tra le più usate ed è chiaro che la mia proposta possa attirare persone intenzionate solo a spendere meno, ma sono convinto che la maggior parte delle persone darà un giudizio sincero, quello che mi interessa per valutare le proposte del locale”.

Pizza: Tre proposte: sfiziosità, bianche e rosse. Scelta limitata e ingredienti di alta qualità che variano in base alla stagionalità delle materie prime, per una pizza napoletana ma con il cornicione volutamente non eccessivamente alto. La farina usata è macinata a pietra e di alta qualità, e la mano è quella di Enrico Formicola, direttamente dall’apertura di Pizzivm a Milano. Vi è anche la possibilità di asporto grazie a una finestrella ad hoc che dista un passo dal forno sempre acceso.

Dai fritti (montanarina classica, quella con la zucca violina e Pecorino DOP, a quella con la stracciatella e pomodorino pendolino) alle pizze bianche (salsiccia e friarielli, San Daniele è stracciatella, quella con l’uovo di Parisi, fiordilatte d’Agerola e guanciale in uscita) fino a quelle rosse (marinara, margherita, n’ duja, bufala e con le olive taggiasche). Diverse anche le stagionali, all’apertura si troverà una bianca con crema di zucca violina, fior di latte di Agerola e lardo di pata negra. Il prezzo è ovviamente da decidere ma una margherita può variare dai 6 agli 8 euro, a seconda del gradimento. Sul menu verrà indicato anche l’abbinamento ideale con la birra, cocktail e vino.

Aperitivo: Dalle 18.30 alle 19.30 l’aperitivo si compone di cinque birre artigianali del birrificio BQ, tre tipologie di vini e sei cocktail che verranno abbinati dal barman con le pizze.

Su tutto il beverage è ammessa la votazione (tranne acqua e bibite), perché in fondo, anche sulla scelta del vino, anche se non viene prodotto al locale, si apre un mondo di discussione. Una ricca degustazione di sfiziosità fritte e spicchi di pizza accompagna il momento che precede la cena.

Cocktail: Da mezzanotte, quando termina il servizio cucina, alle 2, è il regno dei cocktail in abbinamento a sfiziosità.


Claudio Zeni

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Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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