CHERASCO E CHIOCCIOLA BINOMIO VINCENTE PER LA PROMOZIONE DEL TERRITORIO

«L’unica filosofia che non abbiamo rispettato è la lentezza della lumaca, perché in pochi mesi siamo passati da 28 a 425 allevatori iscritti all’Istituto internazionale di elicicoltura di Cherasco e abbiamo avviato progetti legati alla produzione di chiocciole, alla raccolta e commercializzazione della bava per uso farmaceutico e cosmetico, un’accademia denominata “Chiocciola Metodo Cherasco”, un sito produttivo che farà ricerca e sviluppo sulla bava di lumaca, percorsi dedicati ai bambini, fino alla collaborazione con Slow Food e l’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo» così parlò Simone Sampò, direttore dell’Istituto internazionale di elicicoltura di Cherasco (Cuneo), per tratteggiare il nuovo corso dell’elicicoltura nazionale, simbolo di una Blue Economy per cui tutto viene riutilizzato all’insegna della circolarità.

Il Piemonte, per le sue peculiari caratteristiche territoriali, è una realtà ricca di biodiversità ed è l’ambiente ideale per l’elicicoltura, una tradizione antichissima (i primi dati storici di allevamento di chiocciole risalgono a oltre seimila anni fa) che necessita, però, delle migliori tecnologie per essere, oggi, efficiente e produttiva.

Non è un caso che proprio a Cherasco sia stato creato un metodo - conosciuto come il “Disciplinare chiocciola metodo Cherasco” - che, partendo dall’allevamento delle chiocciole nutrite esclusivamente con vegetali freschi e senza ricorso ai mangimi, consente la costruzione di una vera e propria filiera.

Chiamata da anni la 'Capitale italiana della lumaca”, Cherasco è la sede nazionale dell'Associazione elicicoltori e dell'Istituto internazionale di elicicoltura. Qui si lavora da anni nella ricerca, divulgazione e promozione del settore produttivo del mollusco. Non a caso la città è diventata un importante centro di cultura e divulgazione gastronomica della lumaca di terra, nonché icona di promozione turistica dell’intero comprensorio.

L’elicicoltura 2.0, infatti, contribuisce all’economia del territorio proporzionalmente alle sue possibilità, coinvolgendo la gente al territorio stesso, esaltandone le bellezze storiche, artistiche e paesaggistiche, dove si infiltrano i racconti popolari e le leggende, in un mondo a volte oscuro al viaggiatore frenetico.

Mai a Cherasco andare di fretta, altrimenti non ti offre niente. Come la chiocciola è d’obbligo qui andare lentamente alla scoperta della sua gente, delle sue bellezze e dell’enogastronomia. Diversi sono i ristoranti e trattorie che propongono piati a base di ‘chiocciole’. Come trovarli? “Elementary, my dear Watson” avrebbe oggi affermato Sherlock Holmes per rispondere alla domanda. Non è più questione di fiuto. Basta avere in mano o uno smartphone o un tablet e la gustosa meta viene subito segnalata.

Buon appetito!

Claudio Zeni

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Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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