QUANDO LA NEVE FA BENE ALLO CHAMPAGNE
La Maison J.H. Quenardel – storica cantina di Ludes produttrice di champagne – ha risposto con prontezza ed esperienza alle copiose nevicate che hanno bloccato negli ultimi giorni diverse aree della Francia, sfruttando a proprio vantaggio i benefici che la neve può apportare alle vigne.
L’abbondante caduta di neve ha messo infatti a dura prova il lavoro di molti viticoltori, costretti a fronteggiare un evento tanto gravoso quanto inusuale – soprattutto in zone come la Champagne - e a correre ai ripari limitando il più possibile i danni alle piante.
Si sono registrati oltre 30 centimentri di neve e temperature che hanno raggiunto i -8° durante la notte. Necessariamente, alcuni dei lavori in vigna previsti per questo periodo dell’anno – come la potatura o la legatura - sono stati interrotti per alcuni giorni, ma di fronte alla situazione atipica, la Maison J.H. Quenardel è riuscita non solo ad arginare il problema, ma addirittura a trarne vantaggio.
“Erano oltre 15 anni che non si rilevavano nevicate così abbondanti e prolungate” – ha commentato Alexandre Quenardel – per noi la neve è stata fondamentale perché ha protetto le piante, ed ha creato una barriera naturale contro le gelate. Ma questo non sarebbe stato possibile senza avere alla base una qualità e una salute eccellente delle nostre viti”.
La cantina conduce, infatti, da sempre una coltivazione naturale e scrupolosa, che punta sulla qualità e l’eccellenza, prima ancora che sulla resa.
Facendo così affidamento su piante forti e robuste, i Quenardel hanno sfruttato la situazione fuori dall’ordinario beneficiando di un’irrigazione lenta e prolungata e soprattutto di una barriera naturale contro il gelo, nemico per definizione del viticoltore.
J.H. Quenardel è una cantina a conduzione familiare produttrice di Champagne con sede a Ludes, nel cuore della regione dello Champagne, a pochi chilometri da Reims, nel dipartimento della Marna. La Maison è stata fondata nel 1906 da Henri Quenardel e da allora l’azienda si è sviluppata tramandando esperienza e tradizione di generazione in generazione con un unico obiettivo: produrre champagne di qualità solo in modo artigianale ed ecosostenibile, seguendo ogni fase della produzione ed operando nel pieno rispetto del patrimonio paesaggistico.
Claudio Zeni
Claudio Zeni
Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).
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