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LABRENTA IL TAPPO SUGHERA PRONTO A SCRIVERE UNA NUOVA PAGINA DELLA STORIA DEL VINO

LABRENTA IL TAPPO SUGHERA PRONTO A SCRIVERE UNA NUOVA PAGINA DELLA STORIA DEL VINO

Si chiama Sughera il primo tappo in grado di ovviare al rischio di infezione da TCA (il fastidioso sentore di tappo) senza utilizzare collanti a contatto con il vino. È realizzato dall'azienda vicentina Labrenta, all'avanguardia a livello mondiale nella ricerca di chiusure per il vino, dopo un processo di ricerca durato oltre un decennio e coronato ora dal rilascio del brevetto (n. 1424843  del 3.10.2016). Sughera è un tappo in microagglomerato, perfettamente sterilizzato, legato senza utilizzo di collanti. L'innovazione consiste nell'applicazione di uno speciale blend di polimeri farmaceutici che svolge un'azione legante naturale nei microgranuli in sughero di cui è composto il tappo. Per i produttori di vino, questo significa poter offrire ai consumatori una chiusura più pura a livello sensoriale e organolettico, completamente riciclabile. "Siamo di fronte – spiega Gianni Tagliapietra, CEO di Labrenta - ad un prodotto davvero rivoluzionario. Il mondo enologico negli ultimi anni si è rivolto in modo deciso verso i tappi in microagglomerato, trascurando il fatto che in questo modo si mettono a contatto con il vino collanti poliuretanici. La nostra azienda per prima ha studiato e realizzato un prodotto senza collanti che oggi si perfeziona con un'ulteriore innovazione". Dopo due anni di test sul mercato, un'altra innovazione infatti perfeziona Sughera. Si tratta di un sofisticato procedimento di microiniezioni, frutto di un altro brevetto depositato da Labrenta, che permette di replicare la tradizione e la naturalità del sughero. Creando sulla sua superficie particolari scanalature realizzate ad arte per replicare in ogni minimo dettaglio il sughero monopezzo, dona un effetto sorprendente che non si limita al solo impatto visivo. Anche al tatto, la percezione naturale dell'effetto vellutato e morbido è la medesima.

 

Claudio Zeni


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Labrenta il tappo sughera pronto a scrivere una nuova pagina della storia del vino

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Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’,  il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso  'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano). 

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