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Il Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Passito “Tordiruta”, già noto per essere salito sui podi internazionali delle maggiori competizioni enologiche, è stato servito alla cena di gala dei premi Nobel. Selezionato tra le migliori etichette al mondo, il verdicchio marchigiano è stato servito in abbinamento al dessert, per il terzo anno consecutivo affidato dall'organizzazione del gran galà allo Chef Daniel Roos, uno dei più celebri pasticceri in Svezia. “Essere protagonisti a un evento internazionale così prestigioso è per noi un grande onore. Un'attestazione di qualità che ci riempie di orgoglio – dichiara il presidente di Terre Cortesi Moncaro, Doriano Marchetti – la Svezia è uno dei nostri mercati internazionali consolidati e la scelta di produrre vini nel segmento premium esclusivamente da vitigni autoctoni si conferma una carta vincente per coniugare la cultura del vino e la promozione del territorio. E certamente il Verdicchio fa onore all'intera produzione di vino delle Marche e dell'Italia”. La cena di gala organizzata in onore dei vincitori dei premi Nobel si tiene ogni anno il 10 dicembre a Stoccolma nei saloni del Municipio, tra gli edifici più suggestivi della città. È qui che, dopo la premiazione, 1450 selezionatissimi invitati tra cui i membri della famiglia reale svedese, capi di Stato e ovviamente i premiati, si danno appuntamento per un festa curata per mesi nei minimi dettagli. I preparativi cominciano infatti a settembre di ogni anno, quando tre diverse proposte di menù passano al vaglio della Fondazione del Nobel. Dopo la scelta, i piatti e i vini devono rimanere assolutamente segreti fino alla stessa sera del 10 dicembre. Un banchetto da mille e una notte, scandito da un programma dettagliato, preciso al minuto e trasmesso dalle emittenti televisive più importanti.
L'espressione più nobile di un grande vitigno italiano: il Verdicchio dei Castelli di Jesi
Il Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Passito “Tordiruta” viene prodotto da uve raccolte a maturazione tardiva selezionando i grappoli migliori. La raccolta è manuale e le uve con muffe nobili vengono messi ad appassire sui graticci per 3 mesi. La fermentazione avviene in barrique e dura circa un mese; segue l'affinamento sempre in barrique per 12 mesi e la maturazione in bottiglia per un anno. Alla vista il Tordiruta si presenta di color oro brillante. Di grande spessore e consistenza, al naso esprime sensazioni olfattive di grande intensità e lunghissima persistenza. Dominano in ampiezza i sentori di agrumi canditi, frutti esotici ed eleganti aromi terziari speziati e floreali. Al gusto ha grande sapidità: si fondono le percezioni candite, leggermente caramellate e speziate di un sapiente uso delle barrique che esalta le essenze delle muffe nobili. Grande morbidezza, perfetto equilibrio, eccezionale armonia di tutte le componenti.
Claudio Zeni
Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).