Goloso e Curioso
A BOLZANO NEL NOME DI BACCO

A BOLZANO NEL NOME DI BACCO

Si chiama “Nona Beatitudine di Bolzano: il Santa Maddalena Classico” la giornata di festa in programma il 27 settembre che permette a tutti di scoprire uno dei più famosi vini altoatesini. Un'autentica delizia per il palato che conquista sempre i cultori di Bacco, ma anche chi semplicemente apprezza le qualità del buon bere. Il Santa Maddelena è uno dei vini più conosciuti di Bolzano. Riconosciuto DOC (Denominazione a Origine Controllata) dal 1971 ha colore rosso rubino intenso e luminoso, profumo fruttato e floreale, sapore morbido e vellutato. Vino molto versatile che ben si abbina sia a una sostanziosa merenda altoatesina, sia a diversi primi e a piatti a base di carne (un esempio su tutti è l'arrosto di manzo al Santa Maddalena). Viste le sue qualità non stupisce pertanto se al Santa Maddalena è dedicata un'intera kermesse, emblematicamente battezzata la “Nona Beatitudine di Bolzano”, come si diceva. In programma sabato 27 settembre si tratta di una giornata speciale per veri gourmand che prevede visite (gratuite) alle cantine, degustazioni e una cena di gala all'Hotel Eberle (costo 115 euro) in cui il Santa Maddalena è sempre primo attore e grande protagonista. Un'occasione unica per scoprire un vino che già nel 1941 fu riconosciuto insieme al Barolo e al Barbaresco tra i tre migliori rossi italiani nella classifica nazionale dei vini. E ancora oggi è conosciuto e apprezzato come il più pregiato vino di Schiava. Per farsene un'idea si può entrare in una delle 21 cantine distribuite un po' in tutto il territorio bolzanino che il prossimo 27 settembre partecipano alla giornata nel nome di sua “maestà” il Santa Maddalena: Cantina Bolzano, Weingut Rottensteiner, Tenuta Egger Ramer, Unterganznerhof, Larcherhof, Anzitz Waldgries, Griesbauerhof, Zundlhof, Pfannenstielhof, Glögglhof, Untermoserhof, Obermoserhof, Fliederhof, Kandlerhof, Plonerhof, Eberlehof, Messnerhof, Malojer, Loacker-Schwarzhof, Wassererhof, Alois Lageder.


Claudio Zeni


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A bolzano nel nome di bacco

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Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’,  il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso  'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano). 

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