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IL PASTIFICIO DI MARTINO A RIO DE JANEIRO A SOSTEGNO DI  FOOD FOR SOUL E GASTROMOTIVA PER UN REFETTORIO DURANTE LE OLIMPIADI 2016

IL PASTIFICIO DI MARTINO A RIO DE JANEIRO A SOSTEGNO DI FOOD FOR SOUL E GASTROMOTIVA PER UN REFETTORIO DURANTE LE OLIMPIADI 2016

Trecento tonnellate di pasta per circa 375.000 pasti da servire in 45 giorni. È questo l’obiettivo e l’impegno del Pastificio Di Martino di Gragnano che sostiene la mensa per i poveri “Gastromotiva RefettoRio”, allestita nel quartiere Lapa di Rio de Janeiro dalle associazioni Food for Soul e Gastromotiva degli chef Massimo Bottura e David Hertz in occasione delle Olimpiadi 2016. “Quando Massimo Bottura, amico di lunga data, mi ha chiesto di accompagnarlo in questa nuova entusiasmante avventura non ho esitato un attimo. Mi piace poter essere il “megafono” delle sue idee visionarie. Come Pastificio Di Martino sosteniamo con piacere il progetto Gastromotiva RefettoRio come Sponsor e siamo felici di portare in Brasile, alla mensa dei più deboli, degli invisibili, la buona pasta italiana, la pasta di Gragnano, alimento sano e genuino, gioioso e amato in tutto il mondo”, ha dichiarato Giuseppe Di Martino, Ad del gruppo Di Martino. La mensa è stata aperta il 9 agosto. Da Gragnano sono partite 300 tonnellate di pasta: Spaghetti, Tortiglioni, Penne mezzani rigate. La prima ricetta realizzata da Massimo Bottura con gli scarti alimentari delle mense degli olimpionici è stata una “finta Carbonara” realizzata con le bucce affumicate di banana. Giorno per giorno lo chef, coadiuvato da altri colleghi, cucinerà piatti inediti, elaborati di volta in volta con gli ingredienti disponibili. È questa la mission del RefettoRio: puntare i riflettori sulla tematica dello spreco alimentare e promuovere un impiego consapevole del cibo nella sua interezza. Il progetto nasce dalla collaborazione tra due associazioni: Food for Soul dello chef Massimo Bottura e Gastromotiva dello chef David Hertz. Food for Soul è un’associazione nonprofit fondata dallo chef Massimo Bottura per incoraggiare le comunità a combattere lo spreco alimentare nell’interesse dell’inclusione sociale e del benessere individuale. Durante ExpoMilano 2015, lo chef ha dato vita al Refettorio Ambrosiano, una mensa per poveri ricavata dagli spazi di un teatro abbandonato, in cui più di 60 chef internazionali hanno cucinato il surplus alimentare provenienti dai padiglioni. Gastromotiva, è un’organizzazione nonprofit fondata dallo chef David Hertz che promuove la crescita e l’integrazione sociale attraverso il potere trasformativo del cibo e della gastronomia. Con i suoi corsi professionali di gastronomia, nutrizione ed educazione alimentare sostenibile, i suoi programmi di incubazione d’impresa e la semplice creazione di opportunità, Gastromotiva rafforza le comunità meno privilegiate e socialmente vulnerabili, mirando a coinvolgere in primo luogo giovani di famiglie a basso reddito, immigrati, ex detenuti di Brasile e Messico. Grazie alla collaborazione degli sponsor saranno serviti pasti gratuiti ai più bisognosi durante l’intero periodo delle Olimpiadi e le Paraolimpiadi. Oltre all’offerta dei pasti, il progetto mira a ricostruire un senso di dignità intorno alla tavola e coinvolgere persone in situazione di vulnerabilità sociale. Chef da ogni parte del mondo saranno invitati a cucinare piatti nutrienti e gustosi dal surplus alimentare proveniente dal Villaggio Olimpico. Il modello riproduce quello del Refettorio Ambrosiano, creato da Massimo Bottura, dove più di 65 chef internazionali hanno cucinato il surplus proveniente dai padiglioni di ExpoMilano 2015. Molti chef da tutto il mondo hanno già risposto all’appello lanciato da Food for Soul: Alain Ducasse, Joan Roca, Kamilla Seidler, Mitsuharu Tsumura, Virgilio Martinez e Pia Leon, Elena Reygadas, Mauro Colagreco e Rodolfo Guzman cucineranno al RefettoRio durante l’intero periodo delle Olimpiadi. Chef brasiliani sono inoltre stati invitati a prendere parte al progetto; tra questi, ci sono Alex Atala, Helena Rizzo, Rodrigo Oliveira, Alberto Landgraf, Thiago e Felipe Castanho, Thomas e Claude Troisgois, Felipe Bronze, Roberta Sudbrack, André Mifano, Rafa Costa e Silva and Teresa Corçao.




Claudio Zeni

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Il pastificio di martino a rio de janeiro a sostegno di food for soul e gastromotiva per un refettorio durante le olimpiadi 2016

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Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’,  il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso  'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano). 

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