Goloso e Curioso
Pietro Leemann guest chef del James Beard American Restaurant il 6 agosto

Pietro Leemann guest chef del James Beard American Restaurant il 6 agosto

Lo chef del Joia proporrà la sua alta cucina naturale in una serata speciale al temporary restaurant in Galleria Vittorio Emanuele a Milano il 6 agosto

La lunga lista di chef del James Beard American Restaurant si arricchisce con un altro nome illustre dellalta cucina internazionale. Pietro Leemann il 6 agosto sarà infatti ospite del JBAR, il pop up restaurant allestito dal Padiglione USA nella Penthouse Suite del Seven Stars, in Galleria Vittorio Emanuele II per il semestre di Expo e proporrà una sequenza leggera di sapori vicini alla natura, un menu di cinque portate rigorosamente vegetariane.

Svizzero di nascita e da decenni trapiantato a Milano, Leemann dal 1989 è titolare di "Joia, alta cucina naturale", primo ristorante vegetariano europeo ad aver ricevuto una stella Michelin nel 1996 ed unico ristorante stellato vegetariano della ristorazione italiana.

Allievo di Fredy Girardet e Gualtiero Marchesi, Leemann è stato fortemente influenzato dalla cultura asiatica, a seguito di un biennio trascorso tra Cina e Giappone, dove si immerge completamente nella cultura e filosofia di quei luoghi, che contamineranno la sua cucina e il suo modo di trattare le materie prime.

Così Leemann ha commentato linvito del James American Restaurant: Il cibo è uno strumento che può portare al benessere o al malessere e la chiave di una cucina per il benessere è in fondo molto semplice; cucinare con amore gli ingredienti della stagione e del luogo dove viviamo, rispettandoli. Sono entusiasta di poter portare la mia visione e la mia cucina in questo angolo di America a Milano

Ospitato nella Penthouse Suite del Seven Stars Galleria Hotel, un luogo unico con una vista imperdibile sulla Galleria Vittorio Emanuele II e su Piazza della Scala, il James Beard American Restaurant è la colonna portante delle attività culinarie e gastronomiche in programma al Padiglione USA Expo Milano 2015 per tutta la durata dellesposizione.

Così come la James Beard House nel Greenwich Village di Manhattan, cuore di New York, è un tempio della cucina americana, il ristorante di Milano rappresenta un vero e proprio palcoscenico dove vengono messi in mostra il talento culinario e linnovazione, grazie al coinvolgimento di un imperdibile cast di rinomati chef americani e internazionali: un incredibile Culinary Dream Team composto da chef che hanno ricevuto i più alti riconoscimenti (Stelle Michelin, presenza nei Worlds 50 Best Restaurants, James Beard Awards).

La prenotazione obbligatoria può essere fatta on line su Quandoo.it: http://usapavilion2015.net/schedule?date=05%2F07&view=month, chiamando il numero +39 02 4547 8283 o via email  restaurant@usapavilion2015.net.

Il James Beard American Restaurant, aperto dagli Amici del Padiglione USA Milano 2015, in collaborazione con Alessandro Rosso Group, è stato allestito e coordinato dallo chef Carlo Zarri dellHotel San Carlo in Cortemelia, Direttore del food&beverage degli Amici del USA Pavilion, ed è gestito dal direttore generale Daniel Alley, ristoratore americano che da più di 25 anni lavora a Milano.

 
 James Beard American Restaurant al Seven Stars Galleria

Galleria Vittorio Emanuele II 11/12, Piazza della Scala entrata 5° piano

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Simonetta
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Simonetta

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Giornalista free lance, la comunicazione è il mio pane. Insieme ad essa la passione e la curiosità per il cibo ed il vino che non nascono per caso, soprattutto se si nasce in una famiglia dove la condivisione e la cucina sono  gesto d’amore e accoglienza. Forse non è necessario cercare una ragione o un motivo, ma se dovessi dare una risposta al perché di questa passione direi che sta nel non essere mai uguali, nel rappresentare un territorio, la sua storia, le sue risorse. Da qui la curiosità e la ricerca di ciò che è buono e tipico in ogni parte del mondo, in ogni luogo dove le genti del luogo e quelle arrivate lì per restare - o ancora di passaggio per raggiungere nuove vite – hanno lavorato le ricchezze della terra per trasformarle in una cucina con una sua propria identità. Quanto al vino, la sua capacità di raccontare tante storie:  i profumi ed i sentori che porta con sé ad ogni sorso e ad ogni bottiglia, il territorio che esprime, le  persone che lo producono .  Federico Fellini diceva che il vino “è nuovo ad ogni sorso e, come avviene con i film, nasce e rinasce in ogni assaggiatore”:  il che è profondamente  vero e questa verità riesce a stupirmi ogni volta che entro in contatto con questo mondo.

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