Goloso e Curioso
Festa Medievale e Mercatino Enogastronomico della Certosa di Pavia

Festa Medievale e Mercatino Enogastronomico della Certosa di Pavia

Festa Medievale di Brallo di Pregola

9 Agosto 2015

Festa Medievale a Brallo di Pregola

Dimora dei Malaspina, Brallo di Pregola (Pv)

Dalle 9 alle 19

Ingresso libero

Per informazioni 347 7264448

www.agenziareclam.it

In caso di maltempo il MEC, diversamente dal resto della manifestazione, non avrà luogo

Brallo di Pregola (Pv), Agosto 2015 – Una festa Medievale nel cuore dell’estate: domenica 9 Agosto Brallo di Pregola si animerà di una singolarissima festa in costume. Un lunghissimo salto indietro nel tempo con giochi di corte per la conquista del palio, tiro alla fune, figuranti con i costumi del 1200. Dove? Presso la dimora Malaspina e nel piccolo borgo. Ospite della manifestazione il Mercatino Enogastronomico della Certosa di Pavia con una selezione dei suoi produttori: offelle, salame d’ oca, salame di Varzi, vini doc, riso, zafferano, verdura di stagione tra cui cipolle e patate. Ci saranno inoltre i prodotti di gastronomia storica: per l’occasione prodotti e sapori del Medioevo. Tra le curiosità in vendita, i bulbi per poter piantare lo zafferano a casa propria: pistilli sul proprio balcone per farsi un buon risotto o semplicemente una pianta dalla quale sarà possibile veder spuntare bellissimi fiori viola.

Il borgo si trasformerà in un villaggio del Medioevo: alle 12:30 pranzo conviviale alla Casa Forte a base di zuppe, affettati e porcello cotto esattamente come si faceva nel secoli e secoli fa. Nel pomeriggio animazione con giochi di corte per la conquista del Palio e a chiusura della giornata tiro alla fune collettivo.

Particolarmente suggestivo il Castello in cui si svolgerà gran parte della manifestazione: una costruzione risalente al secolo XI che ha ospitato la famiglia Malaspina sin dal Medioevo e che oggi una bracerie e ristorante.


Il Castello di Pregola

La famiglia Malaspina era presente in questo borgo ed in tutta la Valle Staffora già dal secolo XI. La potente famiglia fu infeudata in questi territori nel 1164 dall’Imperatore Federico Barbarossa; feudi confermati nel XIV e nel XVI secolo rispettivamente dagli Imperatori Carlo III e Carlo V.

Questa famiglia eresse il suo primo castello pregolese a ovest della montagnola a forma di dente che sovrasta l’abitato, ma nel XVI secolo una lite fra gli stessi feudatari provocò la  distruzione di questo fortilizio. Nel 1563, il marchese Oliviero e suo fratello, il sacerdote Agostino, furono uccisi dal marchese Federico Malaspina per vendetta perché questi gli avevano ucciso il padre. Suo figlio Gian Maria nel 1570 unitosi a vari banditi, tentò di occupare con la forza il castello di Pregola, di cui era condomino, ma che allora era tenuto da altri parenti; non essendogli riuscito il colpo, per vendicarsi devastò e incendiò i luoghi di Zerba e di Belnome, uccidendo molti vassalli dei suoi congiunti e rivali, bruciando quattro donne e rubando il bestiame. Nel 1571 a causa di queste azioni, Gian Maria si vide confiscare i beni ma questo, non gradendo l’azione, cercò con la forza di farseli rilasciare. Non riuscendovi, nel 1575, unitosi ad un gruppo di masnadieri, pose di nuovo l’assedio al castello ma anche questa volta non riuscì nel suo intento; quindi lo incendiò, distruggendolo completamente.

Dopo questa distruzione i Malaspina costruirono, con le pietre recuperate dall’edificio distrutto, l’attuale casa-forte chiamata castello nella zona est del paese. Questa rimase sede del marchesato fino all’eliminazione dei feudi di napoleonica memoria. Gli ultimi discendenti, i marchesi Antonio e Rodolfo, vi dimorarono fino alla loro morte avvenuta nel 1923 e 1924. In fianco a questo castello fu costruita, in tempo non conosciuto, una dependance per i custodi e questi, “Tirisö” e “Caterinen” l’abitarono fino alla loro morte avvenuta nella seconda metà del secolo scorso.

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Simonetta
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Giornalista free lance, la comunicazione è il mio pane. Insieme ad essa la passione e la curiosità per il cibo ed il vino che non nascono per caso, soprattutto se si nasce in una famiglia dove la condivisione e la cucina sono  gesto d’amore e accoglienza. Forse non è necessario cercare una ragione o un motivo, ma se dovessi dare una risposta al perché di questa passione direi che sta nel non essere mai uguali, nel rappresentare un territorio, la sua storia, le sue risorse. Da qui la curiosità e la ricerca di ciò che è buono e tipico in ogni parte del mondo, in ogni luogo dove le genti del luogo e quelle arrivate lì per restare - o ancora di passaggio per raggiungere nuove vite – hanno lavorato le ricchezze della terra per trasformarle in una cucina con una sua propria identità. Quanto al vino, la sua capacità di raccontare tante storie:  i profumi ed i sentori che porta con sé ad ogni sorso e ad ogni bottiglia, il territorio che esprime, le  persone che lo producono .  Federico Fellini diceva che il vino “è nuovo ad ogni sorso e, come avviene con i film, nasce e rinasce in ogni assaggiatore”:  il che è profondamente  vero e questa verità riesce a stupirmi ogni volta che entro in contatto con questo mondo.

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