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Domenica 15 Febbraio la Certosa di Pavia torna ad essere vetrina delle ricchezze enogastronomiche del territorio con il MEC. Un nuovo appuntamento ad alto tasso di golosità con i prodotti di eccellenza a filiera corta di Oltrepo, Lomellina e del Pavese.
Il Mercatino Enogastronomico della Certosa è una realtà ormai consolidata con i suoi imperdibili appuntamenti quindicinali: foodies ed enogastronauti potranno conoscere, degustare ed acquistare tutto il meglio della produzione locale in quella che è ormai vetrina dei gioielli food&wine della zona. Salame di Varzi, salami e prosciutti d’oca della Lomellina, vini DOC dell'Oltrepo Pavese e del Monferrato, formaggi tipici, riso del Pavese, miele, funghi. Non mancheranno inoltre la pasta fresca, il pane in tutte le sue declinazioni, le offelle di Parona, succhi di frutta e salse, la birra artigianale. Un atlante del gusto che dà appuntamento in un luogo di straordinaria bellezza, gioiello del gotico lombardo quale è la Certosa di Pavia.
Golose occasioni per turisti golosi sempre alla ricerca di genuinità in un contesto affidabile e famigliare come quello delle botteghe d’antan.
Per informazioni 347 7264448
Eccellenze locali a pochi km da casa in un luogo da non perdere. La Certosa è infatti uno dei monasteri più celebri e frequentati d'Italia, situato a 8 km da Pavia sulla statale che unisce Milano a Pavia. La Certosa di Pavia è facilmente e rapidamente raggiungibile anche in treno da Milano con comodi treni Regionali (uno ogni ora). E se le condizioni meteorologiche lo consentono anche in bicicletta da Milano, magari seguendo il cammino di Sant'Agostino: una trentina di chilometri da Milano (linea 2 della metropolitana, fermata Romolo o Abbiategrasso, http://www.piste-ciclabili.com/itinerari/15-milano-pavia-lungo-il-naviglio-pavese). Dichiarata monumento nazionale italiano nel 1866 diventando così proprietà del Regno d?italia, la Certosa di Pavia fu eretta a partire dal 1396 per volere di Gian Galeazzo Visconti come sacello funebre della famiglia; il monastero fu ultimato nel 1452 e la chiesa nel 1473. La facciata venne realizzata successivamente dai fratelli Mantegazza e da Giovanni Antonio Amadeo (la parte inferiore) e da Lombardo nel XVI secolo (la parte superiore).
Giornalista free lance, la comunicazione è il mio pane. Insieme ad essa la passione e la curiosità per il cibo ed il vino che non nascono per caso, soprattutto se si nasce in una famiglia dove la condivisione e la cucina sono gesto d’amore e accoglienza. Forse non è necessario cercare una ragione o un motivo, ma se dovessi dare una risposta al perché di questa passione direi che sta nel non essere mai uguali, nel rappresentare un territorio, la sua storia, le sue risorse. Da qui la curiosità e la ricerca di ciò che è buono e tipico in ogni parte del mondo, in ogni luogo dove le genti del luogo e quelle arrivate lì per restare - o ancora di passaggio per raggiungere nuove vite – hanno lavorato le ricchezze della terra per trasformarle in una cucina con una sua propria identità. Quanto al vino, la sua capacità di raccontare tante storie: i profumi ed i sentori che porta con sé ad ogni sorso e ad ogni bottiglia, il territorio che esprime, le persone che lo producono . Federico Fellini diceva che il vino “è nuovo ad ogni sorso e, come avviene con i film, nasce e rinasce in ogni assaggiatore”: il che è profondamente vero e questa verità riesce a stupirmi ogni volta che entro in contatto con questo mondo.
simonetta.tocchetti@libero.it