VENDITA ONLINE DI AMARONE
E DEI MIGLIORI VINI ITALIANI
ACQUISTA ONLINE
La Prima della Scala è da sempre evento attesissimo dai milanesi e dai melomani: quest'anno tocca alla Pulzella d'Orléans del maestro Verdi il compito di inaugurare la stagione lirica del Teatro Lirico più importante del mondo... intanto domani sera un concerto alle Gallerie d'Italia premia le stelle nascenti della musica
La serata avrà i capolavori di Francesco Hayez, in mostra alle Gallerie d’Italia sino al 21 febbraio 2016, come palcoscenico della premiazione. Lucrezia Dandolo Marchesi, , classe 1997, è una giovanissima pianista diplomata al Conservatorio di Musica G. Verdi di Milano con lode e menzione. La soprano Francesca Paola Geretto, si è brillantemente diplomata presso il Conservatorio di Vicenza nel febbraio 2009. Entrambe proseguiranno negli studi grazie alla borsa di studio di Waiting for onlus.
Seguirà un’esibizione di Isabella Cambini, 13enne promessa dell’arpa (che ha iniziato a suonare a 4 anni) con all’attivo concerti al Palazzo dell’UNESCO e all’Ambasciata Italiana a Parigi.
Dedicata a Giovanna d’Arco, settima opera di Giuseppe Verdi andata in scena per la prima volta proprio a La Scala il 15 febbraio 1854 e mai più replicata, Waiting for…Pulzella d’Orléans è un omaggio alla giovane eroina francese che porta il suo paese alla vittoria contro gli inglesi. “Giovanna d’Arco è una figura di grande attualità”, commenta Francesca Parvizyar. “Una donna che, mossa dall’Amore, dalla Fede e dal Coraggio combatte per ciò in cui crede”. Come la madrina della serata Arianna Giunti, giornalista d’inchiesta per il gruppo l’Espresso e autrice di La cella liscia – storie di ordinaria ingiustizia nelle carceri italiane documento sugli abusi di potere quotidiani nelle carceri italiane.
La conclusione della serata sarà affidata a tre ospiti d’eccezione che porteranno un messaggio d’amore e di pace: Paolo Branca dell’arcidiocesi di Milano - responsabile per il dialogo interreligioso, Abd al-Sabur Gianenrico Turrini - Direttore Generale CO.RE.IS. - Comunità Religiosa Islamica Italiana, e Vittorio Robiati Bendaud della Comunità ebraica di Milano. Presenze importantissime in un momento di tensione come quello in cui viviamo: “Soprattutto quest’anno, alla luce di eventi terribili che vorrebbero sconvolgere le nostre vite, Waiting for … vuole lasciare un messaggio di amore, di pace – ha detto Francesca Parvizyar, ideatrice dell’evento – ai rappresentanti delle tre religioni monoteiste il compito di salutarci con un pensiero di speranza per il futuro tratto dai tre Testi Sacri”.
Premiato nel 2012 con una medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Waiting for … ottiene oggi un altro importante riconoscimento: è stato infatti scelto dal Comune di Chicago come progetto ponte tra le città di Chicago e Milano, unite in un gemellaggio decennale recentemente rinverdito grazie all’attività svolta in qualità di ambasciatrice culturale da Francesca Parvizyar. Il prossimo 2 giugno 2016, in occasione della Festa della Repubblica Italiana, Waiting for … sbarcherà nella “città del vento” per la prima edizione … a stelle e strisce.
Giornalista free lance, la comunicazione è il mio pane. Insieme ad essa la passione e la curiosità per il cibo ed il vino che non nascono per caso, soprattutto se si nasce in una famiglia dove la condivisione e la cucina sono gesto d’amore e accoglienza. Forse non è necessario cercare una ragione o un motivo, ma se dovessi dare una risposta al perché di questa passione direi che sta nel non essere mai uguali, nel rappresentare un territorio, la sua storia, le sue risorse. Da qui la curiosità e la ricerca di ciò che è buono e tipico in ogni parte del mondo, in ogni luogo dove le genti del luogo e quelle arrivate lì per restare - o ancora di passaggio per raggiungere nuove vite – hanno lavorato le ricchezze della terra per trasformarle in una cucina con una sua propria identità. Quanto al vino, la sua capacità di raccontare tante storie: i profumi ed i sentori che porta con sé ad ogni sorso e ad ogni bottiglia, il territorio che esprime, le persone che lo producono . Federico Fellini diceva che il vino “è nuovo ad ogni sorso e, come avviene con i film, nasce e rinasce in ogni assaggiatore”: il che è profondamente vero e questa verità riesce a stupirmi ogni volta che entro in contatto con questo mondo.
simonetta.tocchetti@libero.it