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L’anfiteatro collinare di Grumello del Monte (Bg) è da sempre una delle zone della Valcalepio più vocate per la viticoltura. Dove sono le viti resta il verde, non si cementifica, quindi il paesaggio rimane suggestivo, come è visibile a tutti coloro che transitano sulla vicina autostrada. Una parte del merito che ha permesso a Grumello di mantenere pressoché intatte le sue colline (e di essere proclamata “Città del Vino”) va al lavoro e alla passione della famiglia Invernici, che da quattro generazioni si impegna nella azienda vitivinicola “La Collina”.
I vigneti si estendono sulle colline della frazione San Pantaleone ad un’altitudine di 250 metri sul livello del mare, per una superficie di 6 ettari in proprietà e altri 6 in affitto a conduzione diretta. In questa posizione godono di luce solare per l’intera giornata.
I terreni sono vitati per i l 30% con uvaggi bianchi ( Pinot Grigio, Pinot Nero vinificato in bianco, Chardonnay e Moscato Giallo Bergamasco ) e per il 70% con uvaggi rossi ( Cabernet Sauvignon e Merlot ).
Luigi Invernici
rappresenta la quarta generazione della sua famiglia dedita anima e corpo alla
viticoltura. Con la insostituibile collaborazione
della moglie Sonia, ha fatto crescere in dimensioni e qualità la cantina e i
suoi prodotti. Tutte le uve vinificate provengono esclusivamente dalle vigne condotte
direttamente. «Questo - spiega Luigi
Invernici - significa che noi conosciamo perfettamente il nostro vino
semplicemente perché lo accompagniamo in un percorso che parte dalla vigna e
finisce in bottiglia. Svolgere una attività legata alla terra non è solo
seguire e assecondare il ritmo delle stagioni, è soprattutto “sentire” un
patrimonio che va gestito e tutelato sempre, col fine ultimo di garantire un
prodotto sano e di qualità».
Raggiunta
una produzione di rispetto sia per i numeri (circa 80 mila bottiglie l’anno)
sia per l’elevata qualità, Luigi Invernici si è sentito pronto per rinnovare il
look delle sue bottiglie ed ha presentato ufficialmente i suoi nuovi gioielli
in una serata di rara eleganza e organizzazione al ristorante “LoRo” di
Trescore Balneario (Bg), 1 Stella Michelin, capitanato dallo chef Pier Antonio Rocchetti.
Quattro
i vini degustati, in abbinamento a preparazioni culinarie dello chef. Si è
cominciato con il “Primula Gialla”, un Igt Bergamasca Moscato Giallo, un
vitigno coltivato da pochi in Valcalepio ma che varrebbe la pena incentivare,
perché quelli da me provati (compreso questo di Invernici) sanno dare
sensazioni aromatiche e persistenti molto piacevoli. E’ stato abbinato a crema
di cavolo nero con uovo poché.
Seconda
degustazione il “Biancospino”, un Valcalepio Bianco da uve Chardonnay e Pinot
Grigio, dal profumo fresco e fruttato, gusto fine, gradevole. Abbinato a
focaccia alla coppa bergamasca.
Si
è poi passati ai due rossi Valcalepio. Il “Bruno Rosso” (annata 2011) 60% Merlot
e 40% Cabernet Sauvignon che, dopo un primo stoccaggio in botti di inox, viene
trasferito in rovere francese per terminare la maturazione con passaggio in
tonneau da 5 ettolitri. Dal sapore asciutto, pieno, leggermente amaro, abbinato
con “casoncelli a modo LoRo” di rara piacevolezza.
Infine
il più importante “Rossa Passione”, Valcalepio Rosso Riserva, annata 2008
(70% Cabernet e 30% Merlot) , che rimane in botti di rovere
francese - barrique e tonneau – per oltre tre anni, cui segue un affinamento in
bottiglia di 12 mesi. Vino importante, dal sapore deciso, pieno, elegante,
abbinato a aletta di vitello brasata, servita con polenta.
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981