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Bottega propone per San Valentino un inedito vino spumante rosé dolce Manzoni Moscato, che si affianca al noto Petalo Moscato.
La
bottiglia di colore rosa acceso viene realizzata con un esclusivo procedimento
di metallizzazione della superficie esterna del vetro e rientra a pieno titolo
nella collezione degli spumanti glamour Bottega. L'etichetta, che raffigura una
rosa in piena fioritura, evoca l'aromaticità del vino.
Petalo
Manzoni Moscato si caratterizza per il colore rosato, il perlage fine e
persistente, nonché per il profumo, fresco, intenso e delicato. L’inconfondibile
sapore dolce e fragrante è arricchito da sentori di rosa, lamponi e note
speziate di salvia, timo e maggiorana.
Questo
vino dolce sviluppa una gradazione alcolica di soli 7% vol., che lo rende
particolarmente gradito ai giovani e alle donne. La bottiglia di immediato
impatto visivo lo rende il prodotto ideale per celebrare feste e ricorrenze. È
un vino di facile approccio che si sposa
egregiamente con i principali dessert della cucina italiana e internazionale.
La
bottiglia da 75 cl ha un prezzo al pubblico di circa 22 euro.
Il lungo e prezioso lavoro di selezione eseguito nei primi anni del ‘900 dal prof. Luigi Manzoni presso l’antica Scuola Enologica di Conegliano ha portato alla coltivazione di una serie di incroci, tra cui questo Incrocio Manzoni 13.0.25. La curiosa sigla è legata al sistema di catalogazione in campo ritrovato nei quaderni di appunti del professore. È un incrocio tra il Raboso e il Moscato.
Questo
vino è uno spumante che ha origine da uve coltivate in Provincia di Treviso,
nella zona del Prosecco, un'area di grande tradizione
enologica. Le bucce delle uve vengono sottoposte a un processo di macerazione
con il mosto che si protrae per 24 ore. Il processo di spumantizzazione che
segue, prende avvio dall’addizione di lieviti selezionati direttamente al
mosto. Il vino che ne deriva possiede il carattere fresco e fragrante delle uve
di origine, un’alcolicità limitata e una piacevole dolce sensazione gustativa.
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981