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Calici in alto per il giovane viticoltore altoatesino Thomas Niedermayr, che con la sua
cantina biologica Hof
Gandberg di Appiano sulla strada del vino (BZ), ha conquistato la medaglia d’oro al concorso Piwi International. La competizione,
riservata ai vini provenienti esclusivamente da varietà resistenti (“PIWI” è
l’acronimo del termine tedesco “pilzwiderstandsfähig”, che significa appunto “resistente alle
malattie fungine”), ha visto competere diverse centinaia di vini provenienti da
17 diversi paesi dell’Europa e del Nord America. A ottenere il punteggio più
alto – ben 94 punti su 100 – tra i vini premiati con la medaglia d’oro è stato
il T.N. 06 Piwi Weiss del 2013 (100%
Souvignier gris), il vino di punta di Thomas Niedermayr e la massima
espressione di naturalità e artigianalità della cantina, che sarà lanciato sul
mercato a partire da metà marzo.
La premiazione ufficiale del concorso Piwi International si terrà
domenica 13 marzo in occasione della fiera ProWein
a Düsseldorf,
ma in Italia la presentazione in anteprima del Souvignier gris T.N. 06 del 2013
avverrà dal 5 al 7 marzo in
occasione del Live Wine, il Salone
internazionale del vino artigianale in programma al Palazzo del Ghiaccio di
Milano. In quest’occasione Thomas Niedermayr proporrà anche il T.N. 04 Bronner del
2014, premiato anch’esso con la medaglia d’oro (90 punti su 100) al Piwi
International, e gli altri suoi vini che nascono da incroci di uve effettuati
direttamente in vigna e capaci di crescere e maturare naturalmente.
Il vino premiato – ll T.N. 06 Piwi Weiss del 2013 nasce da
uve Souvignier Gris allevate a 500 metri di altezza sopra ad Appiano,
su terreni argillosi e calcarei. Vinificato in modo naturale a partire dai
lieviti spontanei dell’uva, matura per 20 mesi in botte e successivamente per oltre
8 mesi in bottiglia. Delicato, piacevole e con un gusto pieno, presenta profumi di spezie, mandorle e fiori che
evolvono nel tempo, rilevando una straordinaria complessità e ampiezza
aromatica.
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981