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Metodo Classico o Martinotti? Importante abbinarli nel modo giusto

Metodo Classico o Martinotti? Importante abbinarli nel modo giusto


Da Bruno La Caprese a Mozzo (Bg) una serata di bollicine italo-francesi (Castello Banfi e Champagne Joseph Perrier) sui piatti di pesce della tradizione campana. Il locale compie 40 anni.


Una cena di fine luglio Da Bruno La Caprese a Mozzo, un tiro di schioppo dal centro di Bergamo ma già in collina e nella frescura del giardino. Una serata per salutare clienti e amici prima delle ferie (le ferie di amici e clienti perchè Bruno invece lavorerà tutto agosto) e per proporre tre vini particolari, anche provocatori. Sì, perché ci vuole coraggio per mettere uno dopo l’altro il Tener Spumante Brut di Castello Banfi (Metodo Martinotti) e uno Champagne Brut firmato Joseph Perrier, ma sugli abbinamenti Bruno non sbaglia mai. I due vini in sé, per gli esperti, hanno un bel divario tra loro, ma a inizio pasto, con una fresca panzanella estiva “mare e orto” e con una pasta “mischiata” con patate e cozze, il Tener Spumante di Castello Banfi (uvaggio di Chardonnay e Sauvignon) ha fatto quello che doveva: introdurre senza sovrastare, piacevole senza entusiasmare ma anche senza stancare. Alle donne è piaciuto in modo particolare, per leggerezza e amabilità. «Non è certo una sfida quella che ho voluto fare – chiarisce Bruno – ma dimostrare che ad ogni piatto si può abbinare un vino giusto, anche se non di grande costo come il Tener».

 

Lo Champagne Joseph Perrier Brut è entrato in campo sul piatto seguente, il mitico “Gran fritto di paranza”, servito su piatto di portata al centro del tavolo, lasciando i commensali liberi di prendere la tipologia preferita tra i vari freschissimi doni del mare… Leggero e gustoso, il fritto si è ben sposato con lo Champagne, che è corso a fiumi. La Cuvée è composta dall'equilibrato assemblaggio di uve Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier provenienti da un'attenta selezione di 20 differenti Crus nel cuore della storica Champagne. Al naso riporta note agrumate a cui seguono fragranze di mela renetta e pesca che portano ad un finale incantevole con profumi di vaniglia e cannella. Finale lungo, fresco ed elegante. Entusiasta di questo vino anche Gigi Battaglia, noto esperto dal palato finissimo, titolare del Caffè Plaza di Colognola-Bergamo. In Italia, da anni, la Casa di Champagne Joseph Perrier è distribuita da Castello Banfi, di cui per la provincia di Bergamo è rappresentante di zona Mario Fumagalli di Urgnano.


Per finire un sorbetto all’anguria abbinato al Rosa Regale Brachetto d’Acqui Docg, brioso al punto giusto, non stucchevole, che Castello Banfi produce nella sua Tenuta piemontese di Strevi.

 

La storia de “La Caprese” di Mozzo va di pari passo con la crescita della ristorazione in provincia di Bergamo, dove oggi si contano numerosi locali di grande livello. Ebbene, la cucina di Bruno Federico (nativo di Capri) e il suo locale di Mozzo (che ha compiuto 40 anni di vita) hanno rappresentato per tanti giovani ristoratori un modello da imitare. Un modello anche nell’impegno associativo perché Bruno Federico, sommelier professionista, è stato delegato Ais di Bergamo per 10 anni nonché, ancora oggi, rappresentante dei ristoratori nell’Ascom-Fipe. E’ anche collaboratore di riviste, prima “Lombardia a Tavola” poi “Italia a Tavola”. Memorabile la sua amicizia con Gino Veronelli, che a “La Caprese” era di casa.

 

 

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Roberto Vitali
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Roberto Vitali

Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990)  poi trasformato in  “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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