LA CARPENE' MALVOLTI COMPIE 150 ANNI NEL NOME DEL PROSECCO SUPERIORE

Nella restaurata sede della Carpenè Malvolti, è stato presentato il calendario degli eventi celebrativi che caratterizzeranno l'intero 2018. La storica Cantina si appresta quindi a vivere il 150° anniversario dalla fondazione dell’attività d’Impresa, scaturita ad opera di Antonio Carpenè il capostipite di una famiglia che sin dal 1868 ne mantiene il diretto controllo.


La Carpenè Malvolti celebrerà la significativa tappa con alla guida Etile Carpenè - quarta generazione della famiglia più longeva della spumantistica Italiana ed attuale presidente della S.P.A. - che avverte, oggi più di sempre, tutta la responsabilità storica della propria Impresa costantemente impegnata nella creazione di valore per il territorio di origine e per il patrimonio imprenditoriale nazionale.


“Sento forte tanto l'onere quanto l'onore di essere testimone dei valori storici e fondanti ereditati dalla mia famiglia – afferma Etile Carpenè, presidente della Carpenè Malvolti - E’ un privilegio condurre l'Impresa a questa tappa, avendo sempre posto al centro della nostra mission l'impegno etico di "condividere la storia per determinarne il futuro", sia con i più stretti collaboratori ed i clienti tutti sia con il Paese intero”.



Un traguardo raggiunto grazie alla lungimiranza che da cinque generazioni contraddistingue la famiglia Carpenè, portavoce di una storicità sempre proiettata al futuro, conquistata attraverso una forte identità imprenditoriale - basata sulla cultura scientifica, sulla ricerca e sull'innovazione - ed una sempre attenta interpretazione dei mutamenti sociali ed economici per anticiparne le relative dinamiche.



“Gli eventi celebrativi in programma per i 150 anni - afferma ancora il presidente - non saranno un'auto-celebrazione bensì un modo per rendere merito e gratitudine al mio bisnonno Antonio Carpenè, che ha avuto l’idea di fondare l’Impresa, valorizzare un territorio ed i suoi frutti nonché permettere alle generazioni successive di continuare a tramandarlo e contribuire alla storia imprenditoriale del nostro Paese”.



Ciò che ha reso la Carpenè Malvolti un "marchio simbolo" nel mondo è la costante energia scientifica ed innovativa, di cui si è sempre fatta pioniera sin dall’intuizione di Antonio Carpenè che per primo volle produrre un Vino Spumante con le stesse caratteristiche dello Champagne francese ma con un vitigno autoctono del territorio della Marca Trevigiana. Altra pietra miliare per l'enologia Italiana fu la messa a punto del metodo di spumantizzazione per valorizzare le caratteristiche organolettiche del Prosecco, così come la rivoluzionaria decisione di riportare già nel 1924 il nome del vitigno in etichetta. Non tralasciando quindi di citare il processo di internazionalizzazione, che ancora oggi continua con importanti investimenti sia nel consolidamento dei mercati correnti, in cui il Marchio è già presente da più decenni, sia con lo sviluppo nei Paesi emergenti, in particolare quelli asiatici, fino alla restaurazione del sito storico che si aprirà alla Città di Conegliano nel prossimo maggio.



“E’ stato un impegno economico importante, finalizzato peraltro in una fase congiunturale non particolarmente favorevole - afferma il presidente Etile Carpenè - ma abbiamo ritenuto utile investire nella sede storica e nella relativa immagine, con l’orgoglio di celebrare così i 150 anni dalla fondazione dell’attività d’Impresa, che per noi tutti costituisce una tappa dalla portata storica. Era un sogno che avevo in testa da tempo - confida Etile Carpenè - e che oggi, grazie al contributo di tutta la mia famiglia, in coincidenza con il nostro anniversario imprenditoriale siamo riusciti a realizzare”.



Il presidente Etile Carpenè ha poi messo in evidenza come l’impegno della famiglia nell’attività d’Impresa sia sempre stato un punto fermo così come le relazioni con tutti i collaboratori che nel tempo si sono avvicendati e che gli investimenti in innovazione ed in ricerca, piuttosto che nella struttura produttiva siano imprescindibili dall’attività d’Impresa, cosi come altrettanto fondamentale è poter contare sempre sulle risorse umane. E già si pensa alle prossime sfide.

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Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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