DALLA FRANCIACORTA AL VINITALY RONCO CALINO PORTA I SUOI GIOIELLI ENOLOGICI

Mancava da tre vendemmie, ma con Vinitaly torna a far parlare di sé: è Centoventi, il Franciacorta più sorprendente di Ronco Calino. L'azienda di Paolo e Lara Radici presenta in anteprima ​a Verona la vendemmia 2007 dell'E​xtra B​rut Riserva che nasce solo nelle vendemmie con uve in perfetto equilibrio acidico. Impresa resa più facile dalla particolare esposizione dei vigneti Ronco Calino, un monocru di 10 ettari in una valletta appartata al centro dell'anfiteatro morenico franciacortino.

Centoventi, cuvée di Chardonnay e Pinot Nero, rispettivamente 60 e 40%, riposa sui lieviti 120 mesi. L'annata 2007 è la prima a portare la firma di Leonardo Valenti, coadiuvato dall'agronomo Pierluigi Donna, ​sia in vigna che in cantina: una continuità che ha valorizzato la mano ferma dell'enologo-ricercatore, permettendo a Centoventi di esprimere il tutto suo potenziale.


"La freschezza aromatica di Centoventi conferma che in Franciacorta possiamo creare cuvée molto longeve", dice Lara Radici. "Alcune microzone, come quella dove dimorano i nostri vigneti, sono particolarmente fortunate, perché vocate a dare basi fresche, dall'acidità elegante".

Centoventi è prodotto in soli 300 esemplari in formato Magnum: 5 mila bicchieri soltanto. La Riserva ha ricevuto particolare apprezzamento dal mercato danese, che si è aggiudicato ​la metà d​elle bottiglie prodotte nell'​edizione precedente, targata 2004.​ "Ci rivolgiamo agli appassionati più attenti, che sanno apprezzare la particolare impronta dei nostri Franciacorta: eleganti, maturi, con dosaggio zuccherino limitato", continua Lara Radici.


Lo stand Ronco Calino a Vinitaly è al Palaexpo Lombardia, area Franciacorta, A14. Oltre a Centoventi Riserva, in assaggio i Franciacorta Brut, Satèn, Nature e Brut Millesimato, insieme a Rosé Radijan. Non mancherà il primo vino bio firmato Ronco Calino, Curtefranca ​Bianco Lèant.

Nella foto, Lara Radici.

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Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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