A LIPARI LA TENUTA CASTELLARO PRESENTA IL NUOVO ROSSO YPSILON

La Tenuta di Castellaro è un'azienda vitivinicola nata a Lipari, isola che appartiene all'arcipelago delle isole Eolie, dove un meraviglioso paesaggio ha visto realizzarsi un progetto molto ambizioso in un connubio perfetto di tradizione e modernità, arte ed architettura, storia e tecnologia avveniristica, nel pieno rispetto della natura.

Da questa terra vulcanica è nato l'ultimo nuovo blend che prende il nome dalla forma geografica dell'arcipelago : YPSILON.


Come i sette vini già conosciuti in tutto il mondo, anche Ypsilon è dedicato alla terra che ha accolto Tenuta di Castellaro. Si tratta di un vino rosso che bilancia le componenti delle tre bacche rosse più caratteristiche della Sicilia e di Lipari, ovvero il Nerello Mascalese, il Nero d'Avola ed il Corinto Nero, varietà indigena delle Eolie, di cui Tenuta di Castellaro è tra i maggiori produttori d'Italia, dopo la selezione massale condotta alla nascita dell'azienda.


La proprietà di Tenuta di Castellaro si estende per 30 ettari, 20 dei quali vitati ad alberello, pura espressione di rispetto della tradizione, di estetica, di eccellenza e di longevità: la vigna Cosentino, che si trova a Passopisciaro, sul versante nord dell'Etna, dove viene prodotto l'Etna Doc l'OTTAVA ISOLA, è costituita in gran parte da vigne centenarie pre-fillossera.


Nuovi progetti sono in fase di realizzazione: la nuova proprietà acquistata a Randazzo, dove verrà prodotto anche un Etna bianco Doc, e la trasformazione delle Cave di Caolino in parco geominerario, sono solo alcuni esempi del prossimo futuro che appartengono alla Tenuta di Castellaro, che continuerà a crescere nel rispetto della soddisfazione degli ospiti che visitano la Cantina (quasi 3000 solo lo scorso anno ) e di tutti gli estimatori dell'ottimo vino .​

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Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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