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OLIO D'OLIVA LIGURE? SU TUTTI IL FRANTOIO DI SANT'AGATA D'ONEGLIA

OLIO D'OLIVA LIGURE? SU TUTTI IL FRANTOIO DI SANT'AGATA D'ONEGLIA

 L’ultima fiera “Tuttofood” svoltasi a Milano ( 8-10 maggio 2017) è stata molto positiva per la famiglia Mela, titolare del noto Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia (Imperia). I buyers internazionali in cerca di olio extravergine d’oliva di alta qualità, nonchè di altri prodotti di nicchia (olive taggiasche, sottoli di vario genere, salse, creme, pasta, alici, verdure e altro ancora) si sono soffermati allo stand della famiglia Mela, che ha così potuto rafforzare i suoi legami con l’export. «I nostri prodotti – afferma Antonio Mela, sesta generazione di olivicoltori – vanno già all’estero per il 30 per cento: in Europa, Giappone, Dubai e anche Stati Uniti. In Italia abbiamo una cinquantina di rappresentanti sparsi per tutta la penisola. Non saremo mai presenti nei supermercati ma vendiamo solo in gastronomie, enoteche, negozi specializzati. E poi a tanti ristoranti di qualità, avendo noi da anni l’accordo di fornitori ufficiali della associazione Jre-Jeunes Restaurateurs d’Europe, che riunisce chef di grande livello, che apprezzano i nostri oli e i tanti altri nostri prodotti di gastronomia».


Sant’Agata è un piccolo villaggio molto pittoresco sulle colline di Imperia, con vista sul Mar Ligure. La famiglia Mela da più di 190 anni produce e coltiva le  olive Taggiasche, tipiche della Liguria di Ponente. Gli ulivi sono curati a mano e anche la raccolta viene fatta a mano. Le piccole olive taggiasche vengono raccolte poco prima  della maturazione finale e subito vengono avviate al frantoio per la spremitura a freddo: si ha così un olio profumato, naturale e senza ossidanti. Lo stesso procedimento viene attuato per i prodotti alimentari in vasetto di vetro.


 Gli amanti della cucina mediterranea, in Italia e in tutto il mondo, sanno di poter contare su una azienda  che è garanzia di qualità. Anche l’ottima esposizione degli uliveti, su terrazzamenti che vanno dal livello del mare di Capo Berta sino a 600 metri di altitudine (qui nasce “l’olio di montagna”), è una garanzia di ottimo prodotto. C’è poi la pazienza e la cura maniacale della famiglia Mela, che segue la produzione in ogni momento della lavorazione. Parliamo della cura di circa 8 mila piante di ulivo, che si estendono a toccare, oltre a Oneglia, i Comuni di Pontedassio, Chiusavecchia e Chiusanico. L’esperienza di tanti anni di attività aiuta nella scelta dei cru e nei blend delle olive. Per questo il catalogo (un vero e proprio volumetto) elenco diverse tipologie di olio extravergine d’oliva, ognuno con le sue caratteristiche e proposte in confezioni diverse, tutte ben curate.


Se papà Antonio rappresenta la sesta generazione, le figlie Serena e Cristiana (quest’ultima amministratore delegato) sono la settima e sono più che mai agguerrite nel portare avanti l’azienda di famiglia. Lo confermano anche i continui riconoscimenti nazionali ottenuti dal loro olio in Italia e all’estero: l’ultimo è la medaglia d’oro 2017 al concorso di Los Angeles, che, insieme ai tanti altri diplomi,  tappezza le pareti della sala degustazione e degli uffici.


Una visita all’azienda è sicuramente da raccomandare, anche se la Via dei Francesi (costruita da Napoleone in ripida salita) non è certo molto agevole da percorrere in auto, ma esiste anche una soluzione meno difficile per gli automobilisti incerti. Chiedete in azienda.

Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia, Via dei Francesi, 48 - 18100 Imperia  (Im)

frantoio@frantoiosantagata.com

www.frantoiosantagata.com

Credito foto, Matteo Carassale.

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Roberto Vitali
Olio d'oliva ligure? su tutti il frantoio di sant'agata d'oneglia

Roberto Vitali

Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990)  poi trasformato in  “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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