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Posti esauriti - e non poteva essere altrimenti - al richiamo della Condotta Slow Food di Bergamo per una serata enogastronomica nel nuovo ristorante Ezio Gritti sul Sentierone, nel centro di Bergamo Bassa, all’insegna del motto programmatico "Vivere i territori: le province di East Lombardy a confronto”. Praticamente è stata una anteprima delle iniziative che si svolgeranno numerose il prossimo anno nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova, che hanno ricevuto il riconoscimento di Regione Europea della Gastronomia per il 2017.
In questa prospettiva – come hanno spiegato per Slow
Food Stefano Golino, Enrico Radicchi e Danielle Marinoni - è stato proposto un incontro conviviale con
molteplici significati ed attori. La cena elaborata da Ezio Gritti, oltre
ad utilizzare i prodotti del Mercato
della Terra di Bergamo, ha
abbinato alcuni prodotti delle quattro province East Lombardy, prodotti individuati e
promossi dalla capillare rete di collaborazione, valorizzazione e impulso messa
in atto dal movimento di Slow Food.
Da Quistello (Mantova) sono arrivate le zucche, tutte
particolari nella forma e nel gusto, prodotte dalla azienda agricola Calciolari
(www.agricolacalciolari,it).
Da Crema (Cremona) è arrivato il torrone
artigianale di Mauro Bandirali (che utilizza miele e uova del territorio, nonché
mandorle pugliesi che provengono da un Presidio Slow Food, www.bandirali1951.it).
Per la farina da polenta è stata scelta una storica firma bergamasca, il Molino
Innocenti di Curno, che documenti attestano già in funzione dal Settecento. La
produzione bergamasca è stata rappresentata anche da un vino, quello più
pregiato, il Moscato di Scanzo docg, firmato da Giacomo De Toma, uno dei
produttori migliori (detoma.giacomo@libero.it). Gli altri due vini che hanno
accompagnato il menù di Gritti rappresentavano la provincia di Brescia: il
Franciacorta Rosé Docg dell’azienda Baroni Pizzini (pioniere in Franciacorta
della viticoltura biologica, presente per l’azienda Silvano Brescianini, www.baronepizzini.it) e il Capriano del Colle Rosso doc “Adagio”
della Cantina Davide Lazzari (un uvaggio
di Marzemino 50%, Barbera, Merlot e Sangiovese, www.lazzarivini.it).
Alla cena sono intervenuti i produttori delle materie
prime impiegate insieme al fiduciario delle quattro Condotte Slow Food
interessate. Roberta Garibaldi, direttrice scientifica
di Erg 2017 (European Region of Gastronomy ), ha ricordato le numerose adesioni
di enti pubblici e privati per la valorizzazione massima della opportunità che
viene offerta alla Lombardia ed ha ricordato anche il ruolo importante di un
partner come l’associazione Slow Food. Unendosi, i vari territori si promuovono
come unica grande destinazione turistica, puntando sul connubio tra patrimonio
artistico e naturalistico e la grande tradizione enogastronomica.
Molte sono le iniziative che si stanno sviluppando in tutte le province e
la Condotta di Bergamo ha inteso dare il buon esempio e un contributo, proponendo
ai propri soci, e non solo, questa significativa e partecipata iniziativa.
Questo il menù preparato da Ezio Gritti: Timballo di cotechino vaniglia e
lenticchie di Castelluccio con un tocco di melograno e cialda di parmigiano
croccante; Risotto alla zucca con riduzione di moscato di Scanzo; Guanciale di
manzo brasata al caffè (Huehuetenango Presidio Slow Food in Guatemala) e
zucchero di canna servita con polenta da farina nostrana; Sformato di panettone
alla mousse di torrone " Bandirali". Non è mancato un richiamo alle leguminose,
tema proposto dalle Nazioni Unite come alimento dell'anno 2016, e alla Lenticchia di Castelluccio per
ricordare il dramma in cui versano i produttori agricoli dei paesi terremotati.
A parte qualche sbavatura nel servizio (ma il
ristorante è aperto da pochi giorni e i commensali superavano le cento unità),
nulla da eccepire sulla bontà delle materie prime e delle ricette messe a punto
dalla professionalità di Ezio Gritti. Un voto in più per il dolce finale.
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981