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Mangiare bene, pietanze ben curate e gustose, senza danneggiare
troppo il portafogli. E’ possibile? Oppure per mangiar bene occorre per forza
spendere tanto? Per la sezione bergamasca della Accademia Italiana della Cucina
(istituzione culturale riconosciuta a livello nazionale come la più preparata
in materia) è valida la prima ipotesi: si può mangiare da buongustai anche
senza spendere cifre eccessive.
Guidati dal delegato Lucio
Piombi, gli accademici bergamaschi hanno fatto una più che positiva esperienza
scegliendo per una riunione conviviale la Trattoria da Norberto, a Albegno di
Treviolo.
Da chef in cucine di
ristoranti alla moda e di lusso, a titolare di una trattoria a prezzi
abbordabili da tutti. E’ l’iter
abbastanza insolito, una scelta personale di
Norberto Maffioli, 56 anni e tanta esperienza tra i fornelli. Ha
cominciato la carriera a 17 anni ed ha contribuito, con la sua professionalità,
ad affermare diversi locali tra Bergamo e Brescia, dal Balzer al “Cappello
d’oro” in città, al “Settecento” di
Presezzo. Per la pasticceria è stato collaboratore di Iginio Massari, il guru
della “Pasticceria Veneto” di Brescia e del “Carlo Magno” di Collebeato. Da
alcuni anni ha ritirato la gestione di una trattoria a Albegno di Treviolo e le
ha dato il suo nome, “Trattoria da Norberto”. Soprattutto ha adottato la
politica dei prezzi popolari, dando la possibilità alle famiglie di andare al
ristorante a cuore leggero, sapendo in anticipo quanto si spenderà. Con lui
collaborano la moglie Ornella e i figli Giovanni (sommelier professionista) e
Serena (bravissima pasticciera).
Gli accademici della cucina
hanno potuto degustare diverse preparazioni in un menù fatto di vari assaggi,
tra cui: polpo sulla stecca con salsa al limone, asparago alla milanese,
ricottina fritta alle erbe e cumino, ravioloni con ricotta di bufala e
spinacini al tarantino e basilico, il vassoio dei dolci di Norberto. Unanimi i
giudizi positivi.
Nel corso della serata, Lucio Piombi ha ricordato con espressioni di grande stima il socio Giorgio Invernizzi, grande cardiologo, recentemente scomparso. Attestato, distintivo e lettera di complimenti del presidente nazionale sono stati consegnati al dottor Marco Setti, primario alla Humanitas Gavazzeni, da 25 anni socio dell’Accademia. Infine la consegna del premio nazionale “Dino Villani” all’azienda agricola Gilberto Tironi di Brembate per essersi distinta nella produzione di mais spinato e molto vitreo. Campioni di questo mais e della relativa farina erano stati inviato a Roma alla sede nazionale dell’Accademia, che ha deliberato il premio per la elevata qualità del mais tradizionale dell’azienda Tironi.
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981