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Sri Sri Lanka, terra risplendente. Un nome
musicale per una languida isola tropicale dal fascino esotico, satura di
spiritualità e serenità, capace di evocare immagini di zaffiri scintillanti, di
tè aromatici, di elefanti al lavoro, di spiagge sterminate, di imponenti resti
di antiche civiltà, di enormi statue del Budda, di dimore coloniali, di giungle
intricate. Sri Lanka, la vecchia Ceylon dei colonialisti europei e
Lunga
SaSarebbe un errore imperdonabile pensare a quest’isola come ad un’appendice dell’India: nonostante la vicinanza e le inevitabili influenze, essa costituisce infatti un’entità autonoma e a sé stante, assai diversa dall’ingombrante vicino. Si può anzi sostenere che Sri Lanka offre al visitatore parecchi di quegli elementi stereotipati dell’India che l’India industrializzata e tecnologica ormai non possiede più da tempo. Insomma, tutta un’altra cosa, senza contare che l’India è induista e musulmana, Sri Lanka invece a maggioranza buddista. Quello etnico-religioso costituisce da sempre il grave problema dell’isola: infatti alla netta maggioranza dei singalesi autoctoni, di religione buddista e lingua indoariana, va aggiunta nel nord una significativa minoranza tamil, induisti di lingua dravidica, migrati in diverse ondate dal sud dell’India.
La La convivenza tra le due comunità, accentuata dalla presenza di minoranze musulmane e cristiane, non sempre è stata pacifica e nella seconda metà del secolo scorso è culminata in una sanguinosa guerra civile, risolta soltanto da un ventennio. Marco Polo, uno che di Oriente se ne intendeva, non a caso la definì l’isola più bella del mondo. Qualcuno si è spinto a paragonarla al giardino dell’Eden: un paragone sicuramente un po’ audace, ma non si può negare che contenga un minimo di verità. Come sempre vedere per credere, e per poter giudicare.
L’architettura buddista si è sviluppata con
uno stile proprio, autoctono, anzi esportato poi in paesi come Birmania,
Thailandia, Vietnam, Laos e Cambogia. L’esempio più evidente è costituito dal dagoba,
enormi stupa di mattoni a forma di emisfero solido, contenenti reliquie
sacre; con la loro semplicità rappresentano la quintessenza del buddismo. Ma
allo stesso tempo anche un’architettura non da poco: il Jatavanarama Dagoba di
Anuradhapura, alto
Fitte foreste tropicali, piene di piante pregiate come ebano, teak, palma da cocco, banani, mango e frangipane, con tremila specie di fiori (di cui mille autoctoni) dove spiccano le orchidee selvatiche e le piante officinali, ad offrire riparo ad elefanti selvatici, leopardi, cervi, scimmie, orsi cinghiali e coccodrilli, con in mare balene, delfini, tartarughe e lamantini. Il 16 % degli animali e il 23 delle piante sono endemici. I parchi e le riserve sono un centinaio, tra cui la più antica in assoluto, istituita nel III secolo a.C., ma a tutti interessa principalmente quello di Pinnawela, l’unico orfanotrofio al mondo per elefantini abbandonati. I siti Unesco sono otto. Per non parlare poi di spiagge d’incanto, dei giardini dove si coltivano le odorose essenze medicinali, di una delle più alte cascate della terra, del fascino di residenze coloniali e di piantagioni di tè, di coloratissime cerimonie religiose, del luccichio di zaffiri, di sbuffanti treni d’epoca, di erbe terapeutiche e di intrugli portentosi, di piccanti piatti aromatici e di frutti esotici. Sri Lanka, terra risplendente.
Cura il blog "Salsa & Merende" nel quotidiano "Il Mattino di Padova" di cui è stato redattore fino al 31 dicembre 2016. Del quotidiano, con cui ha iniziato a collaborare nel 1978, è stato titolare dal 2001 della rubrica
di enogastronomia "Gusto", ora confluita nel blog personale (su www.mattinopadova.it) dedicato all'attualità del Food and Wine veneto e non solo.
Coautore di numerose pubblicazioni nel settore enogastronomico e collaboratore di varie riviste,
dal 2004 è ispettore della guida "Ristoranti d'Italia" de L'Espresso. Ha curato la guida "Padova nel piatto" e attualmente dirige la collana "Italia nel piatto" dell'editore Il Poligrafo.
Tra i riconoscimenti ottenuti spicca l'assegnazione di due premi "Penna
d'Oca" (edizioni 2005 e 2011), premio biennale promosso da Unioncamere del Veneto. Per quanto riguarda il
turismo ha visitato finora 111 paesi del mondo. Fa parte del Gist,
associazione della stampa turistica di cui ha ricoperto la carica di delegato regionale
e consigliere nazionale. Ha al suo attivo anche una spedizione umanitaria via terra in Guinea Bissau.