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Festa dei "bisi", l'oro verde di Baone

Baone, terra già famosa per alcuni grandi vini rossi marchiati Colli Euganei Doc, da qualche anno ha riscoperto un'altra tradizione del proprio territorio: i piselli. O i "bisi" come li chiamano da queste parti, leguminosa cara al Doge che per San Marco soleva avere in tavola i "risi e bisi".
A Baone si sta celebrando la 17a edizione della festa dei "bisi", organizzata dai coltivatori guidati da quel pioniere che risponde al nome di Stefano Zambon (il primo che ha creduto nell'importanza delle selezione varietale per migliorare il prodotto) e dalla Pro Loco. Zambon con Paolo Bottaro in regia ha messo in piedi una festa che non è solo occasione di divertimento e di immani scorpacciate di piatti a base di piselli (ieri la coda alle casse del grande stand era lunghissima...) ma è anche l'occasione per un confronto tecnico sul prodotto. Perchè i produttori ci tengono che il processo miglioramento continui. Basta parlare con qualcuno di loro per capire quanto ci tengono, specie se si parla di varietà in via di estinzione.
Al consumatore finale interessa poco che la varietà sul piatto sia un pisello Tristar o Utrillo, conta invece che sia stato prodotto a Baone o ad Arquà Petrarca. Ovvero che sia stato coltivato con passione e raccolto al momento giusto. Quindi che sia buono.  Nel fortunato versante sud dei Colli Euganei, dove i terreni sono quelli sono quelli giusti e l'esposizione anche.
Quest'anno la festa dura fino a mercoledì 27 con degustazioni e musica. Domenica 24 persino lo show di Moreno Morello alla premiazione dei concorsi di sgranatura dei piselli e per la migliore produzione è stata occasione per cogliere, fra un'ironia e una battutra, l'importanza del lavoro appassionato dei produttori.
Baone qualche anno fa aveva sposato il verbo del grande Veronelli e voleva certificare con la De.Co. (la denominazione comunale dei propri prodotti). Non un caso per un territorio che ha fatto della qualità la propria bandiera.

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RENATO MALAMAN
Festa dei "bisi", l'oro verde di baone

RENATO MALAMAN

RENATO MALAMAN

Cura il blog "Salsa & Merende" nel quotidiano "Il Mattino di Padova" di cui è stato redattore fino al 31 dicembre 2016. Del quotidiano, con cui ha iniziato a collaborare nel 1978, è stato titolare dal 2001 della rubrica di enogastronomia "Gusto", ora confluita nel blog personale (su www.mattinopadova.it) dedicato all'attualità del Food and Wine veneto e non solo.
Coautore di  numerose pubblicazioni nel settore enogastronomico e collaboratore di varie riviste, dal 2004 è ispettore della guida "Ristoranti d'Italia" de L'Espresso. Ha curato la guida "Padova nel piatto" e attualmente dirige la collana "Italia nel piatto" dell'editore Il Poligrafo.
Tra i riconoscimenti ottenuti spicca l'assegnazione di due premi "Penna d'Oca" (edizioni 2005 e 2011), premio biennale promosso da Unioncamere del Veneto. Per quanto riguarda il turismo ha visitato finora 111 paesi del mondo. Fa parte del Gist, associazione della stampa turistica di cui ha ricoperto la carica di delegato regionale e consigliere nazionale. Ha al suo attivo anche una spedizione umanitaria via terra in Guinea Bissau.

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