Un viaggio tra storia e natura in un comune costituitosi attorno al 1300 dove coesistono bellezze architettoniche e percorsi naturalistici che affascinano turisti e visitatori.

La coltivazione della ciliegia tradizionale "cappuccia" e "muscatella" e poi negli ultimi anni la sperimentazione di nuove piante "stella" e "bigarò", hanno reso il comune famoso per questo prodotto e per i suoi derivati. 

Un prodotto delicato, da gustare magari ammirando un bel paesaggio siciliano o un bel tramonto. Un prodotto necessariamente differente da tutte le altre produzioni che trova in questo territorio un habitat climatico eccezionale.

Ed è proprio attraverso la ciliegia che alcuni imprenditori "pasticceri" locali hanno riscoperto alcuni dolci tipici della tradizione come il cannolo farcito di ciliegie, le torte che associati alla ricotta regaleranno bellissime esperienze sensoriali.

Ma se già con la mente siete a Chiusa Sclafani, non andate via, non abbiamo finito, alla fine della giornata proprio in Piazza Castello andate a visitare la chiesa seicentesca di San Sebastiano e i suoi affreschi realizzati da artisti della scuola del Serpotta e in particolare da Vincenzo Messina. Questa chiesa è come uno scrigno prezioso, all'esterno uguale a tante altre chiese mentre all'interno troverete la pace e il silenzio, la bellezza dei colori, il calore della gente, la semplicità, il sapore della ciliegia che si spezza nella vostra bocca, il cannolo e il sapore della ricotta, i colori dei boschi secolari che circondano il paese, i profumi della campagna ancora incontaminata e un benessere interiore come se quello che il territorio e il comune esprimono potesse essere stato raccolto e portato là dentro per preservarlo dal logorio del tempo.