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Immaginate una sera a cena nello splendore di Limone, con le acque del
Garda scosse da brividi di luna, aggiungete i grandi champagne della
maison Marguerite Guyot, la musica coinvolgente di un eclettico gruppo
di giovani milanesi (jazz e rock), l'ospitalità di Gianpaolo Marcolla,
il mitico Baffo della Cantina di Limone, e i grandi piatti di Isidoro
Consolini. Se l'immaginazione è prodiga, il risultato sarà una cena e
una serata indimenticabili. Così è stato per il vostro fortunato
cronista. Doppiamente fortunato perché alla sua destra c'era seduta la
frizzante femme du champagne: Florence Guyot.
Il tema del gala, del
resto, raccontava già l'avvenimento: "La cucina di Isidoro Consolini
dedicata agli aromi e ai profumi dello champagne Marguerite Guyot
attraverso un percorso musicale". Ma la serata è andata oltre alle
aspettative alla Cantina del Baffo. Marcolla e la bella figlia e l'altra
bella figliola che li aiutava hanno accolto gli ospiti con champagne e i
fantastici appetizer di Isidoro. Il fantasioso e raffinato cuoco di
Torri del Benaco, famoso per le sue interpretazioni del pesce di lago
accompagnate dall'olio extravergine d'oliva (ha scritto un libro su
questo argomento) e dalle erbe e prodotti tipici del Baldo, ha
trasferito da qualche tempo la sua cultura culinaria e il suo entusiasmo
sull'altra sponda del Garda, alla Cantina del Baffo.
A tavola è
arrivato come antipasto il Carpaccio di tonno marinato con chinotto
meravigliosa invenzione in equilibrio dolceamaro perfetto, abbinato alla
Cuvée Désir Brut Blanc de Noire. La Cuvée Désir Brut Blanc de Blancs
(Chardonnay) ha accompagnato la Zuppetta tiepida di patate porri e
ostriche che scriviamo senza aggettivi perché non ne troviamo di
adeguati a tanta bontà senza sconfinare nel vocabolario metafisico. Il
che, per quanto eccezionale sia un piatto, è sempre inopportuno.
Afrodisiaco, e quindi adeguato alla Cuvée Passion Brut Blanc de Blancs
(Pinot Noir), il Risotto allo Champagne e gamberi. L'appassionata
bollicina di Marguerite Guyot, protagonista nel calice e nel piatto, ci
ha spinti a un doppio applauso.
Buono, ma un tantino troppo sopra le
righe, il Filetto di rombo cotto al sale vanigliato e zabaione speziato
esaltato dalla Cuvée Fleur de Flo Brut Rosè. Il fiore di Florence. Fiore
rosa, vivace, birichino come la padrona del nome e della maison.
Difficile raccontare il dessert perché Isidoro Consolini a questo punto
ha mollato le briglie alla fantasia. Il tema: "Adattamento allo
Champagne, gli aromi della Cuvée Extase da mangiare" (nella foto).
Il Blanc de Blancs Grand Cru 2002 è stato servito in abbinamento. Cosa
ha fatto l'Isi dei laghi? Due calotte semisferiche con i poli in
equilibrio l'uno sull'altro, fatte entrambe, esternamente, con una
crosta di cioccolato bianco croccante. La calotta inferiore era piena
di gelato allo champagne, quella superiore di spuma della Cuvèe Extase.
Le due mezze sfere uscivano, come una costruzione spaziale, da un lago
di gelatina azzurra: l'acqua del Garda, appunto, fatta con lo champagne.
“Ho voluto creare un menu in cui i sapori e i profumi delle
portate si fondano e si compenetrino armoniosamente con il gusto e gli
aromi degli Champagne", ha detto Isidoro Consolini, "offrendo agli
ospiti un’esperienza sensoriale che la musica ha contribuito a rendere
ancora più emozionante”.
“Gastronomia, champagne e musica", ha
aggiunto Florence Guyot, "un insieme ideale, assolutamente perfetto per
coinvolgere tutti i sensi, lasciando un ricordo indelebile in chi ha
partecipato alla serata”.
Gli Champagne Marguerite Guyot nascono a
Damery, nella valle della Marna, vero cuore della Champagne, da un’idea
di Florence Guyot, che da anni è tra le protagoniste sulla scena
italiana delle bollicine francesi. Un’idea che ha radici nella sua
famiglia: frutto di armonico assemblaggio di cultura italiana e
francese, Florence ha respirato fin dall’infanzia, a Lione, i profumi
dell’antica cave di proprietà del trisnonno e si è ispirata al nome
floreale della nonna, Marguerite, vissuta nell’epoca dell’Art Nouveau,
per dare vita al suo Champagne.
Info: www.lacantinadelbaffo.it; www.champagnemargueriteguyot.com.
Direttore di Golosoecurioso. Giornalista professionista.
Archeogastronomo. È stato caposervizio del giornale L’Arena di
Verona. Ha scritto i libri “Il Bianco di Custoza”; “Il rosto e l’alesso, la
cucina veronese tra l’occupazione francese e quella austriaca”; “Berto Barbarani il poeta di Verona”. Scrive per la rivista nazionale dell'Associazione italiana sommelier "Vitae", per "Il sommelier veneto" e per il quotidiano nazionale La Verità diretto da Maurizio Belpietro. Ha collaborato, con Edoardo
Raspelli, alla Guida l’Espresso. È ispettore della guida "Best gourmet dell'Alpe Adria". Ha vinto i premi Cilento 2006;
Giornalista del Durello 2007; Garda Hills 2008. Nel 2016 ha avuto il prestigioso riconoscimento internazionale Premio Ischia per la narrazione enogastronomica. Nel 2016 ha scritto il libro "Le verdure dimenticate" e nel 2017 "I frutti dimenticati", pubblicati entrambi da Gribaudo. Sempre per Gribaudo ha scritto "Il grande libro delle frittate". In collaborazione con Slow Food ha pubblicato nel 2018 il volumetto sul presidio "Il broccoletto di Custoza".
Indirizzo mail: morello.pecchioli@golosoecurioso.it