Goloso e Curioso
L'IMPORTANZA DI ESSERE SELVAGGIO

L'IMPORTANZA DI ESSERE SELVAGGIO

Reale o Red King, Argentato, Rosso, Rosa e Keta. Comunque lo si scelga, il salmone selvaggio dell’Alaska è, in assoluto, il re delle fredde e incontaminate acque dell’oceano più grande del mondo. A renderlo speciale sono diverse peculiarità, prima fra tutte il fatto che, essendo un pesce che si muove continuamente attraverso fiumi e mari, si nutre esclusivamente di ciò che offre il suo territorio di caccia. Habitat e alimentazione, dunque, fanno sì che la sua carne muscolosa, oltre ad essere ricca di preziosi acidi polinsaturi, contenga altresì una limitata quantità di grassi e che il gusto risulti più naturale, con il classico sentore di mare. La sostenibilità della pesca, in Alaska è di straordinaria importanza, tanto che è stata introdotta nella Costituzione dello Stato nel 1959 che dispone che “il pescato deve essere sempre utilizzato e conservato in conformità con il principio dello sfruttamento sostenibile”. Da qui la certificazione dei prodotti basata sul codice FAO. Il salmone selvaggio è disponibile fresco nei mesi in cui avviene la pesca (tra maggio e settembre/ottobre). Per i rimanenti mesi dell’anno lo si trova surgelato ma le tecniche utilizzate non penalizzano assolutamente né la qualità né il sapore. chi assaggia il salmone selvaggio, fresco, surgelato o affumicato, si rende immediatamente conto della superiorità del prodotto. Il mercato ittico dell’Alaska non offre solo salmone selvaggio. Altrettanto prelibati e “sostenibili” sono i molluschi e i crostacei, dal granchio reale alla granceola artica, dai gamberi, alle vongole, ai ricci di mare, alle ostriche ecc. E anche l’ottimo pesce bianco, come il pollock, il merluzzo del Pacifico, il carbonaro , l’halibut, la limanda e il pesce pietra. Tante varietà che hanno conquistato non solo i mercati di tutto il mondo ma anche gli chef stellati che utilizzano il pescato dell’Alaska sicuri di offrire il meglio alla loro clientela.
www.alaskaseafood.it   

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Morello Pecchioli
L'importanza di essere selvaggio

Morello Pecchioli

Morello Pecchioli

Direttore di Golosoecurioso. Giornalista professionista. Archeogastronomo. È stato caposervizio del giornale L’Arena di Verona. Ha scritto i libri “Il Bianco di Custoza”; “Il rosto e l’alesso, la cucina veronese tra l’occupazione francese e quella austriaca”; “Berto Barbarani il poeta di Verona”. Scrive per la rivista nazionale dell'Associazione italiana sommelier "Vitae", per "Il sommelier veneto" e per il quotidiano nazionale La Verità diretto da Maurizio Belpietro. Ha collaborato, con Edoardo Raspelli, alla Guida l’Espresso. È ispettore della guida "Best gourmet dell'Alpe Adria". Ha vinto i premi Cilento 2006; Giornalista del Durello 2007; Garda Hills 2008. Nel 2016 ha avuto il prestigioso riconoscimento internazionale Premio Ischia per la narrazione enogastronomica. Nel 2016 ha scritto il libro "Le verdure dimenticate" e nel 2017 "I frutti dimenticati", pubblicati entrambi da Gribaudo. Sempre per Gribaudo ha scritto "Il grande libro delle frittate". In collaborazione con Slow Food ha pubblicato nel 2018 il volumetto sul presidio "Il broccoletto di Custoza".
Indirizzo mail: morello.pecchioli@golosoecurioso.it

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