Goloso e Curioso
LIBERTY A FORLI'

LIBERTY A FORLI'

Con le sue 330 opere in esposizione, in rappresentanza di 160 artisti, la mostra “Liberty, uno stile per l'Italia moderna” offre l'occasione per rivisitare la storia dell'Italia dopo l'unificazione. Una nazione che doveva fare i conti con le altre nazioni per trovare una sua collocazione in Europa. Sede della rassegna, voluta dalla Fondazione Cassa dei Risparmi e dal Comune, è il Museo San Domenico di Forlì che ospiterà l'esposizione fino al 15 giugno prossimo. Le nuove tendenze artistiche del periodo felice, che va dal 1875 al 1915, fino cioè allo scoppio della prima guerra mondiale, si concretizzano in uno stile che si caratterizza come tipico della nuova borghesia, fatto di eleganti volute, ritratti femminili, corpi sinuosi, piante, fiori, ma anche mobili e arredi, stoffe, vestiti, gioielli. Qualunque sia il nome con cui il periodo viene definito, Liberty in Inghilterra, Art Nouveau in Francia, Modernismo in Spagna o Floreale in Italia è certo che gli anni che contraddistinguono il fine ottocento e i primi del secolo successivo sono testimoni delle esigenze artistiche di una nuova borghesia. Testimonianze che sono raccolte, al San Domenico di Forlì, in un percorso espositivo che si snoda attraverso quindici sezioni con una precisa impostazione cronologica e tematica, partendo dal trionfo internazionale del'Art Nouveau del 1900 per analizzare poi la diffusione del movimento nel territorio nazionale. Le sale del Museo San Domenico ospitano, infatti, una esposizione che fa dialogare la pittura e la scultura con le altre arti figurative, vetrate, ferri battuti, ceramiche. Una mostra che affascina perchè si entra in un'atmosfera rarefatta di decorazioni, linee sinuose e corpi femminili. Non per nulla, per il manifesto, è stato scelto “Il silenzio” tratto dal famoso trittico “L'enigma umano” di Giorgio Kienerk. Si passa, poi, a Segantini di cui è in esposizione “L'Angelo della vita” realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1894, proveniente dalla Galleria d'Arte  Moderna di Milano e a  Galileo Chini con la sua “Primavera classica”, tempera, olio e oro su tela del 1914, tanto per citare due nomi tra quelli più importanti per la pittura, al pari di Previati, Nomellini, Baccarini, Grubicy de Dragon, Pellizza da Volpedo, Longoni, Sartorio, De Carolis. Per le sculture si possono ammirare opere di Bistolfi, Ximenes, Trentacoste, Canonica, Rubino, Andreotti, Wildt, Martini, poi le vetrate e i ferri battuti di Mazzucotelli e Bellotto, le ceramiche di Galileo Chini e i manifesti di Dudovich, Terzi, Hohenstein.  Non mancano, poi, i rapporti con la letteratura, tra D’Annunzio, Pascoli e Gozzano e la musica di Puccini, Mascagni e Ponchielli. In mostra anche due vestiti di Eleonora Duse, gioielli che ben rappresentano l'omaggio alla “Divina” e alla sua raffinatezza. Una mostra, dunque, da non perdere e che “attira e funzionerà” come ha sottolineato il presidente del comitato scientifico Antonio Paolucci, al momento dell'inaugurazione.
Orari di visita
da martedì a venerdì 9,30 – 19,00
sabato, domenica e festivi 9,30 – 20,00
Lunedì chiuso

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Morello Pecchioli
Liberty a forli'

Morello Pecchioli

Morello Pecchioli

Direttore di Golosoecurioso. Giornalista professionista. Archeogastronomo. È stato caposervizio del giornale L’Arena di Verona. Ha scritto i libri “Il Bianco di Custoza”; “Il rosto e l’alesso, la cucina veronese tra l’occupazione francese e quella austriaca”; “Berto Barbarani il poeta di Verona”. Scrive per la rivista nazionale dell'Associazione italiana sommelier "Vitae", per "Il sommelier veneto" e per il quotidiano nazionale La Verità diretto da Maurizio Belpietro. Ha collaborato, con Edoardo Raspelli, alla Guida l’Espresso. È ispettore della guida "Best gourmet dell'Alpe Adria". Ha vinto i premi Cilento 2006; Giornalista del Durello 2007; Garda Hills 2008. Nel 2016 ha avuto il prestigioso riconoscimento internazionale Premio Ischia per la narrazione enogastronomica. Nel 2016 ha scritto il libro "Le verdure dimenticate" e nel 2017 "I frutti dimenticati", pubblicati entrambi da Gribaudo. Sempre per Gribaudo ha scritto "Il grande libro delle frittate". In collaborazione con Slow Food ha pubblicato nel 2018 il volumetto sul presidio "Il broccoletto di Custoza".
Indirizzo mail: morello.pecchioli@golosoecurioso.it

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