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Qual è l’origine dell’usanza di stappare lo champagne sul podio? La nascita della consuetudine di stappare lo champagne sul podio ha una storia affascinante. Risale al 1950 la tradizione di rendere omaggio al vincitore della F1 con una bottiglia di champagne, quando il leggendario pilota argentino Juan Manuel Fangio si vide offrire come premio per la sua vittoria a Reims del GP di Francia, una cuvée di champagne. Fu però un caso fortuito a definire la cerimonia del podio così come oggi la conosciamo. Nel 1966 al pilota Jo Siffert, vincitore della 24 Ore di Le Mans, scoppiò il tappo della sua bottiglia di champagne, probabilmente perché surriscaldata. Tale imprevisto ebbe come risultato di annaffiare di bollicine il pubblico. L’anno dopo Dan Gurney bagnò deliberatamente la folla e dal quel momento il gesto entrò nella leggenda della Formula 1. Con l’arrivo della legge Evin nel 1991, lo champagne viene però vietato sul podio. Nel 1997 a Magny-Cors Bernie Ecclestone decide di inviare uno dei suoi assistenti a comprare lo champagne e rintroduce la consuetudine (tratto da www.henrythepodiumist.com).
G.H. Mumm Cordon Rouge Formula 1, la Cuvée emblema di ogni celebrazione, è tornata ad annaffiare le vittorie dei piloti in questa nuova stagione motoristica. Dal 2000 immancabile compagna, testimone vitale della grandezza di questi eroi moderni con cui ha innestato un legame unico. “Motore” di emozioni, strumento cardine di un rituale intriso di significato: l’apertura dello champagne sul podio, in cui la gioia viene ‘concretamente’ condivisa.
Su www.henrythepodiumist.com, lettura obbligata per tutti gli amanti della Formula 1, trovate tutte le informazioni su questo rito…e molto altro.