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Maniago e il cinema, che passione! Cinecittà e Hollywood apprezzano da anni l’abilità dei fabbri friulani. A dir la verità, molti secoli prima della nascita della settima arte, la prima ad accorgersene fu, nel 1500, la Serenissima Repubblica di Venezia che commissionò loro la costruzione di un gran numero di armi per il proprio esercito, soprattutto “partigiane” (una varietà di alabarde) e “spuntoni” di diverse misure. Dopo cinque secoli, a Maniago si producono ancora armi d'asta e di punta, per i collezionisti, arredi d’epoca, ma anche e soprattutto armi e arredi per il cinema.
Ma è l’industria del cinema, specie quella hollywoodiana, ad aver trovato proprio nei fabbri maniaghesi i migliori realizzatori delle armi e delle armature utilizzate in tantissime pellicole di grandissimo successo, come Braveheart, il film di e con Mel Gibson che ha conquistato cinque premi Oscar. Anche le armi impiegate in Robin Hood principe dei ladri, il film diretto e interpretato da Kevin Costner, sono state prodotte a Maniago.
Falcate iberiche, gladi romani, spade vichinghe, longobarde e scandinave, come moltissimi altri tipi e modelli di armi antiche, vengono riprodotti fedelmente su disegni che riprendono fogge e proporzioni degli originali. Ma si tratta di armi assolutamente inoffensive, prive di filo e con punte arrotondate e non penetranti. Tra gli altri film di successo girati con i “ferri” maniaghesi ricordiamo anche I tre moschettieri e Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo. Il “made in Italy” fornisce ancora una volta un sostanziale aiuto, e, a beneficiarne, in questo caso, è il cinema, in specie maggiore quello americano, il più potente del mondo. Quando avrete occasione di vedere questi film, -a parere personale Braveheart e Indiana Jones sono i migliori tra quelli citati- nelle scene dei duelli e dei combattimenti potrete ammirare con orgoglio patrio lo sferragliare e le scintille prodotte dalle spade italiane che accompagneranno l’eroe Mel Gibson alla conquista della libertà del proprio paese o l’avventuriero Harrison Ford alla scoperta di nuovi tesori.
Le coltellerie maniaghesi hanno alle spalle una storia d’acqua, terra e fuoco. Nel 1453, un nobile di Maniago - il Conte Nicolò - ottenne dal magistrato delle acque di Venezia il permesso di creare un canale per deviarvi il flusso del torrente Còlvera, e irrigare i fertili campi circostanti. Il corso del canale dovette adattarsi alla morfologia del territorio, ma la natura piuttosto impervia del tracciato favorì l'insediamento di numerose attività produttive. In corrispondenza dei frequenti salti di quota - dove maggiore era la forza dell'acqua ricadente - nacquero mulini, segherie e “battiferro”, le prime officine del metallo che diedero origine alla secolare tradizione maniaghese.
I fabbri costruivano attrezzi per i boscaioli e i contadini, ma anche armi per la vicina Serenissima. L'acqua del torrente Còlvera colpiva le pale di una ruota idraulica che azionava un maglio “a testa d'asino”, la macchina che il fâvri da gros (fabbro da grosso) usava per battere il ferro riscaldato e ottenere le forme volute. Nel XVIII secolo, per realizzare oggetti più piccoli e funzionali, l’arte dei fabbri maniaghesi si affinò in nuove tecniche: nacquero così i fâvri da fin (fabbri da fino), le cui botteghe si moltiplicarono in fretta in tutto il paese.
All'inizio dell'Ottocento, a Maniago si contavano 21 botteghe e circa 130 occupati nella lavorazione del ferro. La rivoluzione industriale e tecnologica dei primi del Novecento segnò la nuova e decisiva trasformazione dell'attività dei fabbri maniaghesi. Nacquero in questo periodo - grazie anche all'afflusso di capitali stranieri - i primi grandi impianti di produzione in serie, a cominciare dal Coricama (Coltellerie Riunite Caslino Maniago), voluto nel 1907 dal tedesco Albert Marx, già proprietario di industrie a Solingen e a Caslino.
Il numero degli occupati nel settore salì a più di 500 unità, le officine del territorio erano già una quarantina. Ma la grande crisi economica del ‘29 colpì anche Maniago: chi perse il lavoro scelse la via dell'emigrazione, chi restò cercò soluzioni che razionalizzassero produzione e costi.
Nacque così un primo consorzio tra imprese che, però, ebbe vita breve. Nel 1960 è nato il Consorzio Coltellinai Maniago, attivo ancora oggi e che rappresenta 51 delle 75 aziende del territorio. Di queste 27 si fregiano del marchio QM, Qualità Maniago, che fissa standard e requisiti qualitativi che accomunino le imprese desiderose di crescere e farsi conoscere nel mondo. Oggi, il Distretto delle Coltellerie - circa 1000 addetti nel solo ciclo produttivo degli articoli da taglio - è il secondo polo industriale della provincia di Pordenone.
Grazie all’uso di tecnologie avanzatissime e di manodopera superspecializzata, Maniago è leader a livello mondiale nella produzione di strumenti metallici d'uso e professionali che, oltre a coprire gran parte del fabbisogno nazionale, sono destinati all'esportazione verso i mercati europei e americani. La formazione è affidata al locale Istituto professionale per l’Industria e l’Artigianato, che ha raccolto l’eredità del Laboratorio scuola per apprendisti coltellinai nato nel 1951. E’ oggi in via di realizzazione una vera e propria “Scuola del metallo”. Il Comune di Maniago promuove, a cadenza biennale, il Concorso internazionale di design del coltello, un’iniziativa ideata per meglio qualificare e promuovere il marchio della coltelleria maniaghese, legando ricerca estetica e funzionale.
Da non perdere a Maniago il Museo dell’arte fabbrile e delle coltellerie ospitato nell’interessante struttura di archeologia industriale del Coricama racconta - attraverso una ricca collezione di strumenti da lavoro e vari reperti presentati in un allestimento di grande impatto - la storia nei secoli dei fabbri maniaghesi, dalla comparsa dei primi “battiferro” lungo il Còlvera fino all'insediamento delle prime grandi officine.
Info: ASDI - Agenzia per lo Sviluppo del Distretto Industriale del Coltello c/o Montagna Leader Scarl Viale Venezia 18/a 33085 Maniago (Pn) Tel 0427.71775; Fax 0427.71754; www.distrettocoltello.it ; www.maniagodistrict.eu; e-mail: info@distrettocoltello.it
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