Ristoranti. Gli spiedini del Gher

Quel grande chiosco dall'aria vissuta ricorda gli anni Sessanta, sembra uscito da un film di Fellini. Chi passeggia intorno al porticciolo di Riccione non può non vederlo, non fosse altro perché proprio di fronte è ormeggiata la famosa Saviolina, storica barca da pesca diventata monumento nazionale. Il chiosco è quello del Gher, il ghiro, dal nome del fondatore che aveva l'abitudine di addormentarsi sottocoperta durante le battute di pesca.
E' stato aperto il 6 luglio 1951 e allora era una baracca illuminata con le candele. E' così vicino al mare che nel 1964, quando fu distrutto da una mareggiata, il juke-box andarono a recuperarlo a Gabicce. Papà Elviro Serafini e mamma Caterina portavano in tavola il pesce appena tolto dalle reti e arrostito in spiaggia. Con una tecnica che Sergio Serafini pratica ancora oggi, non più in spiaggia ma nel "focone", il grande forno pieno di sabbia dove intorno alle braci infila i bastoncini con gamberetti, calamaretti, seppioline, sarde e alici. Il calore arriva di fianco e contribuisce a mantenere il pesce morbido e fragrante. Prima il pesce viene passato nel pane grattugiato condito con olio, pepe e sale. Il bis di sardoncini, mazzole e saraghine è inevitabile.
Dice Sergio: "Lo sgombro ha sette sapori, ne perde uno ogni ora", ovvero va consumato appena pescato. Così si beneficia dell'Omega 3, che favorisce l'abbassamento del colesterolo.
Andare al Gher (tel. 0541 647484, via Galli, 2. Conto 40-50 ) è ritrovare la Riccione più vera. Serafini propone pure i sardoncini marinati, i quadrucci con le soglioline, le tagliatelle con il corallo delle canocchie, gli "schiavoni" (i calamaretti più morbidi), le "papaline" (delicate alici ovali), i rari cannolicchi, le "poverazze" (vongole locali) e la frittura di "zanchetti" e "pelosi".

Riccione, località alla moda, presenta quest'anno un'estate ricchissima di appuntamenti (www.riccione.it). Non è soltanto viale Ceccarini e parchi acquatici. Nel parco di Villa Mussolini (un tempo la casetta di villeggiatura del duce, costruita sul lungomare) si svolgono anche eventi enogastronomici. E se si va a fare una gita nell'entroterra è imperdibile la severa rocca malatestiana di Montefiore Conca, oggi completamente restaurata. Un gioiello. Al ritorno vale una sosta la Cantinetta della Corte a Coriano (0541 658117).