Goloso e Curioso
Grande il Barossa, ma anche il Barbarossa non scherza

Grande il Barossa, ma anche il Barbarossa non scherza

Mettiamo che una sera al ristorante con amici abbiate voglia di cambiare i soliti abbinamenti dei piatti con vini italiani e vogliate provare il brivido esotico. Ebbene, potreste provare un Shiraz australiano, magari quello che ha vinto il titolo di secondo miglior vino al mondo datogli da Wine Spectator nel 2010: oltretutto costa solo (si fa per dire) una cinquantina di euro la bottiglia.

A me è capitato di berlo a Bertinoro, vicino a Forlì, dove si è svolta per pochi eletti una “orizzontale” di  vini Shiraz dell’azienda Two Hands Wines. Ne abbiamo valutati sei durante la degustazione che si è tenuta alla Fattoria Paradiso, degustazione curata da Jacopo Melia  proprietario della Quality Wines Imports, e da uno dei produttori australiani della Two Hands,  Michael Twelftree. Michael è una delle “due mani “dell’azienda , l’altra è Richard Mintz: sono due quaranta-cinquantenni che hanno cominciato l’impresa nel 1999, con il chiaro obiettivo di fare il miglior vino possibile a base di Shiraz, usando vitigni nelle più vocate zone di produzione del loro continente, tutte nel sud-ovest australiano.

Il secondo miglior vino al mondo è il Bella’s Garden  Barossa Valley Shiraz 2008: vino potente, di grande corpo, dal rosso intenso, sfumature violacee, profumi avvolgenti speziati, con sfumature di eucalipto, profumi di gelatina ai frutti di bosco lievi ma persistenti e naturalmente la vaniglia, data dal soggiorno di un anno in barrique, non può mancare. E’ un vino tosto: sviluppa 15 gradi alcolici, come un Amarone. Buono sicuramente, non si può dire che sia di facile beva ma ha una grande personalità.

Jacopo Melia è anche figlio d’arte: è il nipote di Mario Pezzi, scomparso l’anno scorso, mitico personaggio produttore di grandi vini e illustre promotore della cultura che della Fattoria Paradiso fece un centro in cui si sono succeduti artisti , conoscitori del vino e personaggi del teatro, cinema e della politica mondiale. Egli ha il merito di avere rilanciato i vini del territorio romagnolo e di avere scoperto a metà degli anni Cinquanta un vitigno autoctono di grande interesse, il Barbarossa che attualmente si produce solo alla Fattoria Paradiso. E’ un vino rosso dai profumi intensi, e dalla grande bevibilità. L’ho assaggiato e me ne sono portato a casa alcune bottiglie: vi assicuro che ne vale la pena.

Jacopo è nato e cresciuto nell’azienda vitivinicola di famiglia: ha mosso i primi passi nel mondo del vino assieme al suo padrino di battesimo, Luigi Veronelli. Dopo gli studi di Agraria e di Enologia trascorre alcuni anni in vigna e cantina per approdare poi al marketing con una predilezione per i grandi terroir inesplorati nel mondo e con la voglia di ridisegnare il sistema di vendita dei vini di qualità in Italia. Tanti auguri a Quality Wines e anche una preghiera: Jacopo, non dimenticarti del Sangiovese.

Mario Gastaldon, da Bertinoro

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GastaldonMario

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Laureato in Sociologia, ha una lunga esperienza professionale come formatore, consulente aziendale e responsabile delle risorse umane in una grande azienda italiana. Docente a numerosi corsi, anche a livello universitario. Da 10 anni è assaggiatore ONAV e come tale ha partecipato a varie giurie d’assaggio in concorsi enologici. Ha condotto corsi di conoscenza e di avvicinamento al vino e numerose serate di degustazione a tema. Insieme con la moglie Annamaria ha scritto due libri sulla cucina tradizionale vicentina. Gli piace esplorare territori alla ricerca di sapori e vini poco conosciuti.

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