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GRAPPA, BONOLLO DA' I NUMERI

GRAPPA, BONOLLO DA' I NUMERI

Si è parlato di cultura, di buon bere, di consumo consapevole, di valorizzazione di una produzione italiana di eccellenza e della continua ricerca della qualità attraverso un miglioramento continuo dei processi di distillazione e delle specificità regionali: in una parola, si è parlato di Grappa, ad Asti durante il convegno "Consumatori consapevoli, il ruolo delle Associazioni", promosso da ANAG e Istituto Grappa Piemonte, inserito tra gli eventi della 49° edizione del concorso enologico nazionale Douja d'Or.
Il Presidente dell'Istituto Nazionale Grappa Elvio Bonollo, intervenuto al convegno, nel presentare il Sistema Italia della grappa ha fornito alcune stime settoriali relative al distillato di bandiera: una produzione di 85.000 ettanidri, in ripresa rispetto agli anni precedenti, un’immissione complessiva al consumo di 75.000 ha di cui circa 25% esitati sui mercati esteri. Il trend di vendita dello scorso anno conferma ancora una contrazione pari al 2% rispetto all’anno precedente: una percentuale di riduzione che risulta, tuttavia, inferiore rispetto agli anni precedenti.  Il mondo della grappa determina anche un indotto importante: 300 milioni di fatturato, circa 1.000 persone impiegate direttamente più altre 20.000 nell'indotto.
"Nel leggere questi dati - ha precisato Bonollo - dobbiamo tenere presente che alla difficile situazione economica si sommano anche altri fattori tra cui il consistente inasprimento dell'accisa sull'alcool. Possiamo, comunque, dire che l’acquavite di bandiera italiana resiste grazie alla forza ed alla capacità innovativa dei suoi produttori che con grande impegno e determinazione sanno rimettersi in discussione giungendo a proporre grappe sempre più in grado di rispondere alle diverse esigenze del mercato. Ricordo, inoltre, che il comparto grappa e le altre aziende del settore distillatorio rappresentano una importante fonte di entrate per le casse dello Stato: il gettito per l'Erario in termini di accise sui consumi alcolici, ammonta infatti a oltre 500 milioni di euro all'anno. I produttori di grappa, costituiscono, inoltre, il completamento virtuoso della filiera vitivinicola, soprattutto in termini di sostenibilità ambientale di cui non solo utilizzano, ma anche valorizzano i sottoprodotti, tra i quali le preziose vinacce".
In merito alla "consapevolezza nella produzione", c'è da sottolineare come questo aspetto costituisca l'elemento di maggior forza, fascino e possibilità di successo per il distillato di bandiera: "Il fulcro di tutto il sistema grappa - ha ripreso Bonollo - si basa sulle famiglie di distillatori che sono proprietarie della sostanziale totalità delle aziende del nostro settore. Mi riferisco a coloro che nel corso di generazioni di vite spese in distilleria  con sacrifici, passione per il proprio lavoro e per il proprio prodotto, prima ancora che per il business in sé,  hanno creato, perfezionato, consolidato quel know how che rende unica la nostra acquavite di bandiera. Basti pensare al Mastro Distillatore, sempre attento alla qualità della vinaccia e a come modulare il funzionamento dei propri alambicchi nell’intento di creare il capolavoro in grado di superare tutte le grappe che sino ad allora è riuscito ad ottenere".
In ogni goccia di grappa quindi, non c’è la sola distillazione di una materia prima assai particolare, diversa in ogni partita, varietà, provenienza e ricchezza nel potenziale sensoriale, ma c’è anche e soprattutto una storia unica di generazioni, quella della vita di famiglie di produttori che hanno creato e consolidato quel sapere specifico su cui si basa la loro gestione produttiva: quella conoscenza che permette di ottenere grappe uniche e diverse dalle altre.
"Quando invito i consumatori alla manifestazione Grapperie Aperte che ogni anno organizziamo la prima domenica di ottobre in varie regioni d'Italia - ha aggiunto Bonollo - lo faccio con l'auspicio che in quella occasione possano fare domande direttamente a chi produce la grappa tutti i giorni per capire non solo come nasce il nostro distillato, ma anche per riuscire a percepire ed essere contagiati da quella passione ed entusiasmo per il prodotto, che spinge a conoscerlo, a scoprirlo nella sua varietà e ricchezza sensoriale.".
Il Presidente dell'Istituto Nazionale Grappa, ha altresì ricordato come "a livello di Istituto stiamo operando in modo tale da poter portare avanti con maggior forza ed efficacia le attività di consorzio di tutela e di promozione dell’Indicazione Geografica Grappa e di tutto quel patrimonio di aziende che con la loro storia e tanta fatica, giorno dopo giorno, hanno saputo rendere unica la nostra acquavite di bandiera.".
L'incontro di questa mattina è stato seguito dalla premiazione delle 43 grappe e acquaviti vincitrici - selezionate tra 135 prodotti presentati da 44 distillerie e 11 aziende vitivinicole - della 32° edizione del concorso "Premio Alambicco d'Oro", promosso da ANAG e Istituto Nazionale Grappa, unitamente all'Associazione Donne della Grappa e della Camera di Commercio di Asti, dove il concorso ha sede dal 1978.

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Angeledo
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Giornalista professionista collaboro con diverse riviste di enogastronomia. Curioso per nascita sono diventato goloso per professione (e piacere). Arrivato a 115,5 kg. e con la glicemia sempre più prepotente, ho deciso di arrivare al mio secondo peso forma: 97 kg (il primo, irrangiungibile, era 85). Sono sulla buona strada: 106,4 senza tremendi sacrifici ma camminando un'ora al giorno e pedalando per un'altra. Ho scritto senza infamia e senza lode qualche libro di vino, di viaggi e di storia. Non ve ne dico i titoli tanto so che non vi interessano. Scrivo, per prendere in giro me stesso e gli amici, necrologi e parodie poetiche.

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